Toscana

STRAGI NAZISTE, ASSOLTO LANGER; IL MASSACRO DI FARNETA RIMANE SENZA COLPEVOLI

Il Tribunale militare della Spezia, al termine di una camera di consiglio durata quasi 12 ore, ha assolto l’ex sottufficiale delle SS Hermann Langer, accusato del massacro della Certosa di Farneta (Lucca), avvenuta tra l’1 e il 3 settembre 1944 quando furono uccisi 60 frati. I pubblici ministeri militari Marco de Paolis e Stefano Grillo avevano chiesto l’ergastolo per l’ex ufficiale SS, oggi ultraottantenne e residente a Linden, in Germania. E così, gli eredi dei sessanta anziani finiti nella fossa comune in Lucchesia, tra Pioppeti e Nocchi, molti dei quali con il filo spinato legato al collo, non hanno conosciuto il nome di chi compì quel massacro.

Eppure la storia, quella raccontata dai sopravvissuti, è diversa: quella raccontata da Franco Lippi Francesconi, che nella rappresaglia perse il padre e il fratellino e che vide massacrare un uomo a calci in testa, che vide le SS sghignazzare quando dal cranio di quello che si diceva essere un partigiano uscì materia cerebrale. Quella raccontata da padre Astorre, che scampò alla furia delle SS. Il ricordo di quel massacro, delle torture, delle offese. Della profanazione.

Era la notte del 1 settembre 1944 quando la porta della Certosa di Farneta, dove erano nascosti alcuni civili tra cui un ragazzino di 16 anni, venne fatta aprire con un escamotage. Era stato Edoardo Florin, sottotenente delle SS, che si diceva amico dei frati, a far aprire quella porta. Il rastrellamento, poi il massacro. Florin disse che Hermann Langer, ufficiale delle SS, partecipò al rastrellamento. Eppure Florin è già stato assolto per quel massacro, nel 1948, dal Tribunale militare di Bologna.

Alla Spezia l’accusa ha sostenuto che, data la catena di comando, Langer, superiore di Florin, non avrebbe potuto non sapere dove quel rastrellamento avrebbe portato. Ma per i giudici, evidentemente, l’assioma che conduce alla condanna non regge.

«Attendiamo di conoscere le motivazioni della sentenza. Certo, siamo stupiti, perché dal dibattimento e dalla documentazione emergono precise responsabilità dell’ex sottufficiale SS Langer e dunque valuteremo la possibilità del ricorso in appello», ha cammonetato la sentenza Enrico Cecchetti, vicepresidente del Consiglio regionale, che rappresenta la Regione Toscana come parte civile nei processi per la strage di Farneta e Sant’Anna di Stazzema.