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SUMMIT UE: SOLANA, «DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI NUOVE MINACCE PER LO SCENARIO INTERNAZIONALE»

“Occorre evitare che le conseguenze dei cambiamenti climatici costituiscano nuovi fattori di instabilità in tante regioni del mondo”, a partire da quelle più povere. José Manuel Barroso riassume gli intenti del documento “Cambiamenti climatici e sicurezza internazionale”, passato al vaglio del Consiglio Ue e che costituirà lo strumento di lavoro dei 27 in questo ambito. Il testo è stato presentato ai capi di Stato e di governo dell’Unione da Javier Solana, Alto rappresentante per la politica estera. “I cambiamenti climatici possono essere considerati moltiplicatori di minacce, che acuiscono tensioni e instabilità esistenti – ha spiegato Solana -. La sfida fondamentale consiste nel fatto che essi rischiano di sopraffare Stati e regioni già fragili ed esposti a conflitti”. È inoltre “importante riconoscere che i rischi non sono solo di natura umanitaria, ma comprendono anche rischi politici e per la sicurezza che colpiscono direttamente gli interessi europei”. Per Solana l’Ue “si trova in una posizione unica per rispondere agli impatti dei mutamenti del clima sulla sicurezza internazionale, dati il suo ruolo guida nello sviluppo, la politica globale sul clima e l’ampia gamma di mezzi di cui dispone”. Per l’Alto rappresentante della politica estera Ue Javier Solana “la sfida alla sicurezza fa appello ai punti di forza dell’Europa, con il suo approccio globale alla prevenzione dei conflitti, alla gestione delle crisi e alla ricostruzione postbellica, e in quanto principale soggetto promotore del multilateralismo efficace”. Il documento-base sul clima passato in Consiglio descrive anzitutto le “minacce” posta all’Europa e al mondo dai mutamenti climatici in atto: conflitti per le risorse, danni economici, nuove pressioni migratorie, tensioni per l’approvvigionamento energetico, pressioni sulla governante internazionale. Alcuni esempi geografici tendono ad avvalorare le tesi riportate: al centro dell’attenzione l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia centrale, i Caraibi, l’Artico. Seguono quindi alcune linee di azione per l’Ue, che riguardano fra l’altro le relazioni politiche, lo sviluppo della ricerca, il rafforzamento della cooperazione internazionale, la predisposizione di strumenti di risposta rapida, l’esame costante della “tensione migratoria supplementare provocata da cause ambientali”.Sir