Toscana

SUMMIT UE: TOPOLANEK (CONSIGLIO), «NO AL PROTEZIONISMO, SÌ AD AIUTI SETTORIALI»

“Costruire la fiducia e promuovere la stabilità finanziaria”, riportare l’economia reale sul giusto binario”, “lavorare insieme a livello globale”: la riunione informale dei capi di Stato e di governo dell’Ue, svoltasi ieri a Bruxelles, si è chiusa con un documento di sintesi che vorrebbe sottolineare la “concordanza di vedute” raggiunta fra i 27. Mirek Topolanek, premier ceco e presidente di turno dell’Unione, ha spiegato che “si è discusso in maniera dettagliata della crisi economica”, confermando che “occorre agire in modo coordinato e unito nel rispetto del mercato unico e dell’Unione economica e monetaria”. Affiancato dal presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha ribadito il “no a ogni forma di protezionismo” così come la “disponibilità a misure di sostegno dei settori produttivi” purché “non in contrasto con la libera concorrenza”. “Abbiamo lavorato bene – ha detto Topolanek -, stabilendo di rivederci il 19 e 20 marzo per confermare questa linea e per predisporre una strategia comune in vista del vertice G20 del 2 aprile a Londra”. Il premier ceco ha quindi annunciato che i 27 incontreranno il presidente statunitense Barack Obama il 5 aprile e che terranno un ulteriore vertice straordinario sull’occupazione “a maggio a Praga”. Il documento finale del summit dell’Unione europea elenca alcuni punti operativi per i prossimi mesi: sbloccare i canali di credito alle imprese; sostenere e rafforzare il settore bancario; assicurare la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, in linea con il Patto di stabilità, favorire l’occupazione. Il presidente della Commissione Barroso ha insistito sugli aiuti al settore dell’auto, ritenuto “strategico” a livello “paneuropeo”, purché tali interventi non vadano a detrimento della concorrenza. Incalzato dalle domande dei giornalisti, Topolanek ha affermato che è stato raggiunto un accordo sugli “asset tossici” e ha spiegato che “i paesi dell’est europeo non vogliono un programma unico di intervento, perché ciascuno si trova in una diversa situazione economica e finanziaria”; saranno invece predisposti degli interventi “caso per caso”, ma “nessun paese verrà lasciato solo”. Quindi Topolanek ha negato contrasti con il presidente francese Nicolas Sarkozy. “Abbiamo ribadito che occorre far leva sul mercato unico proprio come motore della ripresa mentre è chiaro a tutti che il protezionismo non può costituire una risposta alla crisi in atto”.Sir