Toscana

SUORE LIBERATE IN KENYA: ALLA MISNA, MOMENTO DELLA LIBERAZIONE «UNA GIOIA INDESCRIVIBILE»

“Ci ha sostenuto la nostra fede. Questo ci ha permesso di non buttarci giù, di continuare a pregare e a sperare”: lo ha detto alla MISNA suor Caterina Giraudo, missionaria del movimento contemplativo Charles de Foucauld rilasciata assieme alla sua consorella suor Mariateresa Olivero, dopo 102 giorni di prigionia. “I nostri rapitori ci hanno trattato bene, ci hanno procurato medicinali e cose di cui avevamo bisogno – dice al telefono, la voce provata ma serena di chi ha appena superato un’esperienza difficile – e non ci hanno mai mancato di rispetto”. La notte del rapimento, racconta la religiosa, “è accaduto tutto molto in fretta. Ci siamo ritrovate a camminare per ore con un gruppo di somali e alcuni keniani, di cui solo uno parlava un po’di inglese, ma siccome io parlo un po’ di somalo riuscivamo ad intenderci”. Le due suore si dicono sicure che “i rapitori volessero solo soldi, almeno questo è quello che abbiamo capito in questi mesi”. La prima volta che sono state messe in contatto con le loro consorelle a Nairobi le suore si sono rese conto di non essere state dimenticate e che intorno a loro c’era un grande interesse sollevato dalle congregazioni missionarie: “non ci aspettavamo questa attenzione, da parte dei mezzi di informazione, ma siamo molto, molto felici del calore e della gioia con cui siamo state accolte. È davvero toccante”. Riguardo al momento del rilascio, solo poche parole: “ci hanno fatto preparare, poi qualcuno ha detto che eravamo al sicuro, libere. Un’emozione indescrivibile”.Misna