Toscana

Sanità Firenze. Per distretto ed ex ospedale in arrivo 24 milioni

A illustrarne i contenuti è la stessa assessore regionale Stefania Saccardi: «Lo abbiamo detto da tempo, anche se le polemiche sono continuate, che il Santa Rosa non sarebbe stato venduto e che sarebbe rimasto un presidio pubblico- puntualizza-. Lo affermiamo da quattro anni, nonostante qualcuno continui a sostenere una cosa diversa. Abbiamo definito da tempo i tempi e i costi degli interventi di ristrutturazione». In particolare, entro maggio 2019 verranno completati i lavori di risanamento del piano terra, «dove continueranno a esserci le funzioni del distretto. Resterà anche il Sert, ma abbiamo in mente- aggiunge Saccardi- di riprogettare il primo, il secondo e il terzo piano con un lavoro che necessiterà di tempi lunghi. Porteremo una serie di ulteriori servizi che vanno dalla medicina sportiva al Sert di piazza del Carmine, che verrà collocato al primo piano».

L’altro pezzo di questa operazione riguarda l’ex San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti: «Nella impossibilità di metterlo sul mercato abbiamo deciso di ristrutturarlo – chiosa -, anche perché è un edifico di grande interesse storico-culturale e sta cadendo a pezzi». In questo caso, entro maggio 2020 dovrebbero essere rimessi a nuovo le facciate e il tetto con un investimento da 1,5 milioni. Verrà recuperato l’ingresso monumentale. L’intervento andrà avanti sino al 2022 per completare le opere di restauro dell’intero ospedale che richiederanno un esborso di 14 milioni. Il fine ultimo è di trasferirvi gli uffici dell’assessorato alla Salute e al Sociale della Toscana. Un’operazione che non si sarebbe potuta concretizzare nel distretto Santa Rosa. Al San Giovanni, invece, lo spazio abbonda e i 10 mila metri quadrati potranno essere riempiti oltre che con gli uffici anche «ospitando i medici di medicina generale, i pediatri e le associazioni che operano nel campo».

Del resto, rende noto Saccardi, «c’è già un accordo con la fondazione Bacciotti per l’utilizzo di una parte dell’immobile». La cappella, invece, potrebbe essere trasformata in un auditorium a disposizione della città e, soprattutto, delle strutture alberghiere di Borgo Ognissanti. «Lasceremo così due stabili importanti- conclude l’assessore-. Non ci sarà, di conseguenza, nessuna vendita o privatizzazione».