Toscana

Scuola: la Toscana riduce di 6 punti la dispersione, record in Italia

«Siamo la regione in Italia che ha abbattuto di più il tasso di abbandono», sottolinea l’assessore Grieco. La fuoriuscita anzitempo dai percorsi di istruzione è calata dal 16% del 2013-2014 all’attuale 10,6%. Un risultato che sorpassa l’obiettivo della stessa Giunta Rossi, che a inizio legislatura contava di portare l’asticella al 13%. Analoghi miglioramenti si intravedono nella diminuzione del numero dei Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non frequentano percorsi formativi.

Attualmente i Neet sino a 29 anni raggiungo il 21% contro una media nazionale del 26-27%. In particolare nella fascia di età fra i 18 e i 24 anni i giovani inattivi sono scesi dal 16-17% del 2014 all’11,9%. «Mettere la scuola, l’istruzione al centro delle nostre politiche in questi anni ha dato frutti importanti», rivendica Grieco. L’assessore, tuttavia, non rinuncia a chiamare in causa il governo: «Su questo tema si può e si deve fare di più. La Toscana- aggiunge- ha sempre avuto una tradizione in questo senso e nella legislatura che sta per concludersi non solo l’abbiamo mantenuta, ma addirittura migliorata».

La ricetta del successo regionale va rintracciata nella scelta di puntare su precise priorità: nei percorsi di formazione professionale, nell’alternanza scuola-lavoro, ma anche nei nidi. «Abbiamo sostenuto tantissimo l’istruzione professionale, permettendo agli studenti di conseguire una qualifica professionale anche fuori da scuola, negli enti accreditati».

Un’attenzione particolare è stata dedicata ai corsi per i cosiddetti drop-out, gli studenti che escono da scuola senza aver conseguito prima un diploma: «Siamo stati in grado così di recuperare molto dell’abbandono precoce», evidenzia ulteriormente l’assessore.

«Sull’alternanza abbiamo iniziato a investire e a dare continuità ai percorsi- ricorda- prima ancora che con la Buona scuola diventasse obbligatoria. L’anno scorso il governo ha dimezzato le risorse. Noi, invece, abbiamo restituito i finanziamenti tagliati a quegli istituti professionali che si impegnano a riportare a 400 le ore dell’alternanza col coinvolgimento delle imprese».

Percorsi di qualità, in tal senso, sono stati pensati poi per gli studenti disabili, in modo da dare loro un’opportunità concreta di autonomia e di inserimento lavorativo. Rilevante il ruolo dei nidi. La Toscana con un tasso di partecipazione dei bambini da 0 a 3 anni del 37% batte oltre alla media nazionale anche il traguardo posto dal trattato di Lisbona del 33%.

«Del resto – rileva Grieco – siamo la Regione che maggiormente mette risorse insieme all’Emilia-Romagna, quasi 20 milioni». E siccome può rappresentare una spinta decisiva per il successo scolastico di un alunno, Grieco si sente di lanciare una sfida al nuovo governo: «Ho apprezzato- ammette- le parole del premier Conte, perché vorremmo iniziare un percorso che ci porti ad avere nidi gratis, in modo da renderlo un diritto universale e non un servizio a domanda. Non si può fare questo in pochi mesi, ma ci deve essere intanto un impegno ad abbassare le rette, in maniera da renderli accessibili a tutti».