Toscana

Servizio civile: Carraresi (Udc), «assurde modalità di accesso che penalizzano i giovani»

Il caso è emerso quando alcuni giovani, che avevano presentato domanda per “Ecco Fatto”, l’iniziativa dell’Uncem per aprire sportelli di servizio nei piccoli centri dove è stato chiuso l’ufficio postale, e rimasti fuori, hanno scoperto che quella domanda impediva loro di fare richiesta di accesso a uno degli oltre 2000 posti banditi dalla Regione per il servizio civile regionale, e che potevano consentire di svolgere un’attività per un anno, con un compenso di 433,80 euro mensili.

L’inghippo sta nel regolamento regionale che attua la legge sul servizio civile: se la legge precisava solo, giustamente, che chi aveva svolto già il servizio non poteva ripresentare domanda, il regolamento mette regole ben più restrittive: si può presentare domanda a un solo progetto, pena l’esclusione. “ma così diventa una lotteria penalizzante per i giovani –protesta Carraresi-. Se si voleva evitare che venisse presentata domanda a troppi progetti, un limite poteva essere posto –tre, cinque-. Ma limitarlo a uno è assurdo.”

Per i giovani, qualche centinaio, che hanno partecipato a Ecco Fatto, la questione è ancor più complicata. “La legge regionale parla di una sola domanda per bando. Ma se il bando è stato approvato a fine luglio, mentre la domanda per l’ufficio sostitutivo al servizio postale era da presentare entro i primi di luglio, come fa ad essere considerato lo stesso bando? E allora perché si prevede il divieto di partecipazione al bando regionale per il servizio civile a coloro che hanno presentato domanda ad Ecco fatto?”

Così il consigliere Udc ha presentato un’interrogazione dove chiede due cose: di sanare, intanto, la questione dei partecipanti a Ecco Fatto, consentendo a tutti i giovani rimasti fuori –oltre 400 persone a fronte di 79 selezionati-, di poter partecipare anche ai progetti del bando regionale per il servizio civile. E che la giunta regionale riveda al più presto il regolamento, per dare maggiori possibilità di accesso, consentendo di far domanda a un numero più ampio, almeno tre, dice Carraresi, di progetti di servizio civile regionale.