Toscana

Siena: ispezioni su bilanci Comune. Fari puntati su azioni risanamento

Il Comune di Siena è commissariato dall’estate del 2012 dopo che l’allora sindaco di Siena, Franco Cecuzzi, si dimise dopo essere andato in minoranza in Consiglio comunale sulla votazione sul bilancio consuntivo del 2011, dove non c’erà certezza su alcune poste dal lato dell’attivo. Il Commissario Enrico Laudanna, a fronte di un buco di 16-17, di cui 6,4 milioni relativi agli esercizi precedenti e 10 imputabili all’esercizio 2012, ha poi varato un robusto pacchetto di interventi per ripianare parte del disavanzo: incremento dell’addizionale comunale Irpef, già deliberata della precedente giunta e una rimodulazione dei Boc (Buoni ordinari comunali) concordata con il creditore (Mps) per evitare la deriva verso lo stato di insolvenza.

La situazione resta critica. C’è da scalare una montagna di debiti consolidati, circa 300 milioni, e riportare il rapporto tra passività dirette ed entrate ricorrenti, oggi intorno al 120%, su livelli sostenibili. Per molti anni lo sbilancio, è stato in parte coperto grazie ai contributi a fondo perduto, oramai esauriti, della Fondazione Mps. Nei fatti si è perpretata la tendenza a coprire parte delle spese correnti, non con entrate ricorrenti (tipiche della gestione caratteristica), ma utilizzando anche quelle non ricorrenti, come le erogazioni dalla Fondazione, che dovrebbero essere, secondo la magistratura contabile ed anche seguendo il buon senso, destinate agli investimenti pluriennali. Dal 2001 al 2011, la Fondazione Mps ha versato solo a Palazzo Pubblico circa 230 milioni di euro.

Nonostante l’oro piovesse dal cielo, i bilanci comunali sono costellati da giudizi negativi da parte dei magistrati contabili. Come per il triennio 2008-2010 archiviato con un «risultato negativo della gestione corrente», scrive la Corte, sottolineando come i correttivi predisposti anche dalla giunta Ceccuzzi siano risultati inefficaci: le dismissioni immobiliari sono rimaste purtroppo sulla carta. La storia arriva da lontano, nel 2006, tempo di vacche grasse e di generose erogazioni della Fondazione, la Corte dei Conti si pronunciò negativamente sui conti del Comune del 2005. Peraltro il 27 novembre del 2012, la Corte ha espresso anche un giudizio «non positivo» sul bilancio preventivo del 2012. Insomma, un Comune che, finiti i soldi della Fondazione, rischia il dissesto finanziario.