Toscana

Smog, Rossi: «Pronti ad abolire il ‘capodanno’ del clima»

«Lo smog si combatte con interventi strutturali e piani d’azione omogenei. Serve l’alleanza del cittadino e l’intelligenza degli amministratori. Serve l’intesa tra scienza e politica. Occorre una strategia di prevenzione adeguata ai mutamenti climatici e alla casistica dei fenomeni che li accompagna e che investono le nostre città. Dobbiamo governare e prevenire il problema. Altrimenti resteranno le emergenze e la memoria corta che esse lasciano sul campo». Così il presidente della Toscana Enrico Rossi entra nel dibattito sul contrasto alle polveri sottili, in vista della riunione con Regioni ed enti locali convocata per domani a Roma dal Ministro dell’ambiente Galletti.

«Per quanto di nostra competenza siamo pronti ad abolire il ‘capodanno del clima’ – ha detto Rossi tornando a parlare del conteggio dei giorni di sforamento, che determina l’attivazione delle misure emergenziali di contenimento delle emissioni – Nè le condizioni meteo, nè le polveri sottili ad esse collegate tengono conto dei limiti dell’anno solare e dunque è opportuno, in base al buon senso e al principio di precauzione, cambiare la normativa e considerare come limite temporale per il conteggio non il capodanno, ma i 365 giorni precedenti. Ed in ogni caso la continuità del numero degli sforamenti deve essere tenuta in considerazione».

Il presidente insiste inoltre sulla necessità di una strategia nazionale sul problema smog: «Il Governo deve passare ai fatti – ha detto Rossi – definire precise linee di intervento in favore della qualità dell’aria e stanziare fondi per sostenere il trasporto pubblico su ferro e su rotaia, incentivi all’uso della bicicletta e dei mezzi alternativi all’auto privata. Servono ciclabili, rotatorie, tramvie e potenziamento della rete ferroviaria. Il blocco temporaneo delle auto può esser giusto ma non è risolutivo. Per dirla con una formula è necessario non solo osservare e studiare le nuove emergenze, ma adeguare le politiche e la prevenzione al mutato paradigma».

«Quello che serve – ha aggiunto – sono infrastrutture per la mobilità sostenibile e norme che siano efficaci per abbattere le emissioni. Penso, per esempio, alla richiesta di riduzione della velocità autostradale nell’area fiorentina che abbiamo avanzato nell’ambito della procedura di Via per la terza corsia dell’A1. Su questo chiedo che si decida, così come noi abbiamo deciso di piantumare, a partire dal 2016, 150 ettari di parco della Piana con circa 250.000 alberi che contribuiranno ad abbattere la Co2 e migliorare la qualità dell’aria».

Dalla Regione Toscana, che domani sarà rappresentata dall’assessore alla Presidenza Vittorio Bugli, arriverà inoltre l’invito al Governo a predisporre un vero e proprio sistema di protezione civile per la tutela della qualità dell’aria. «Sono per un approccio preventivo e per anticipare le emergenze – conclude Rossi – Credo che serva una strategia nazionale che tenga conto dei cambiamenti climatici e che preveda, oltre agli interventi strutturali, anche uni piano per la tutela della qualità dell’aria, con uno stretto raccordo tra lo Stato, le Regioni e le città più grandi sulle misure da attuare contemporaneamente in aree omogenee, anche sovra-regionali, quando si verificano o si prospettano le condizioni climatiche nelle quali ormai sappiamo che sono soliti verificarsi accumuli di polveri sottili».