Toscana

Smog. Legambiente: in Toscana male solo piana Lucca e fiorentina

La situazione dell’inquinamento atmosferico, spiegano Fausto Ferruzza e Michele Urbano, rispettivamente presidente e responsabile del settore aria di Legambiente Toscana, «é in deciso miglioramento, anche se permangono situazioni di criticità, come quelle riscontrate nella piana lucchese, soprattutto per le polveri fini, e nella piana fiorentina per il biossido di azoto». C’é poi il dato sugli sforamenti di ozono, come quello «registrato a Grosseto che ci obbliga a pretendere di più da tutte le amministrazioni locali». Entrando nello specifico dell’indagine rimane solo la stazione di Lucca/Capannori ad oltrepassare il limite quotidiano delle polveri sottili, che la legge impone di non superare per più di 35 giorni l’anno.

«A Capannori, invece, si è sforato il limite per ben 53 volte». Per il biossido di azoto (NO2) si storicizza invece il dato negativo di Firenze registrato nella stazione traffico posizionata in viale Gramsci, «dove si rileva un dato medio annuale di 60 microgrammi, di ben 20 unità superiore al limite di legge fissato a 40». Dati invece più sparsi ed eterogenei sul territorio si registrano sull’indicatore Ozono, che vede sforamenti dei parametri di legge a Signa, a Settignano, a Montale, a Lucca Carignano oltre che a Grosseto.

Per Legambiente, la vera sfida del Paese sta nella mobilità sostenibile, ovvero nel «ripensare le città per le persone, non per le auto». Occorre, quindi, «realizzare in primis un piano nazionale contro l’inquinamento, con misure strutturali ed economiche di ampio respiro». In questo senso «é indispensabile ridurre il tasso di motorizzazione, riportandolo ai livelli delle altre nazioni europee. Così gli incentivi sulle emissioni devono prevedere criteri sociali e per ridurre il parco circolante in Italia si dovrebbe prevedere un bonus per chi vuole rottamare l’auto inquinante senza acquistarne una nuova». Infine «é fondamentale incentivare anche l’efficientamento energetico dei nostri edifici, in modo tale che il ciclo del riscaldamento e dei condizionatori estivi sia meno impattante».