Toscana

Smog. Pm10, Toscana nei limiti, ma Firenze e Siena sforano

La situazione va peggio per l’ozono: in questo caso il valore massimo per tutelare la popolazione non è stato rispettato nell’80% dei siti di monitoraggio, ma non è stata varcata la soglia vera e propria d’allarme. È questa l’immagine della Toscana che restituisce l’agenzia regionale per l’ambiente (Arpat) nel suo rapporto annuale. Il segno di maggiore preoccupazione si riscontra nei fiumi: il 67% di quelli sottoposti a controllo non ha raggiunto l’obiettivo di qualità fissato dalla normativa europea.

Tuttavia, il 61% è in buono stato, mentre il 37% del campione è in una situazione critica, specie per la presenza di sostanze pericolose, come il l’acido Pfos, in una concentrazione superiore agli standard di qualità. Notizie positive, poi, vengono dalla balneazione. Il 93% delle aree e il 96% del tratto di costa controllati hanno raggiunto livelli di eccellenza. Pochi sono stati i casi di inquinamento. La qualità chimica delle acque marine della costa, ad ogni modo, ha dovuto fare i conti con alte concentrazioni di Tbt (in passato molto usato come vernice antivegetativa), di mercurio, e dell’idrocarburo benzoapirene.

Nel corso del convegno di presentazione, l’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni, ha indicato le priorità della Regione: «Stiamo lavorando su più fronti per migliorare lo stato dell’ambiente – ha assicurato -, cito la predisposizione del piano di qualità dell’aria, recentemente approvato, il piano di tutela delle acque, gli accordi di programma sulla balneazione e depurazione, l’attuazione di quelli sulla bonifica dei siti inquinati come a Massa e Carrara, e poi la grande sfida dell’economia circolare». Quest’ultima, ha evidenziato, «è una grande prova per tutti, perché per realizzare quella circolarità volta al recupero di materia, ci vuole innanzitutto l’impiantistica ma anche una normativa chiara che consenta la chiusura completa dei cicli produttivi. Per questo siamo chiamati tutti al coraggio di aprire a quell’innovazione in grado di rendere praticabile tutto questo».

L’impegno dell’assessore è anche a garantire un organico sufficiente ad Arpat: «Agenzie come le Arpa non possono soggiacere ai limiti imposti per gli enti locali in materia di personale e vincoli alla spesa, ma devono godere di un’autonomia organizzativa che permetta di non tradire il senso per il quale esistono e per il quale lavorano. Per questo, come Regione, sfrutteremo tutti i margini che la legge ci consente per garantire ad Arpat un assetto adeguato».