Toscana

Sociale, a Firenze Santa Maria Novella arriva il nuovo help center per persone in difficoltà

Nel 2018, in effetti, agli help center si sono rivolte 20.919 persone in tutta Italia secondo quanto segnalato dal rapporto Onds illustrato oggi per la prima volta. Utenti in larghissima parte nuovi: solo il 34% di loro era già stato intercettato dai centri d’aiuto l’anno prima.

Gli italiani sono stati 4.092, circa il 20% del totale in calo dell’8% rispetto al 2017. Gli stranieri, invece, sono stati 16.410. Gli uomini si sono confermati la netta maggioranza 16.868 (81,4%), mentre le donne sono state 3.645 (17,6%) e 206 le persone transgender. Il 79% degli interventi hanno riguardato la distribuzione di pasti e beni di prima necessità, il restante 21% servizi di segretariato sociale accoglienza, offerta di posti letto e orientamento igienico sanitario o nella ricerca di lavoro.

Tornando alla nuova struttura di Santa Maria Novella, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, spiega l’importanza del centro di aiuto: «Questa stazione è la porta di ingresso della città. Da un lato si deve presidiare quest’aria come cerchiamo di fare sempre di più con l’aiuto delle forze dell’ordine, perché non vi siano fenomeni di illegalità, dall’altro però è fondamentale dare un supporto a persone che manifestano tanti tipi di bisogni diversi».

Consapevoli del fatto che Santa Maria Novella rappresenta un richiamo per migliaia di persone ogni giorno, «come Grandi stazioni – aggiunge Silvio Gizzi ad della società del gruppo Fs – cerchiamo di offrire tutto quello che possiamo fare in termine di collaborazione, di messa a disposizione di locali, di aiuto fisico ed economico insieme agli enti locali». La rete di questi centri, in definitiva, garantisce un sostegno importante che viene arricchito anche dall’organizzazione di corsi di lingua italiana.

«Questo è un grande servizio – fa notare l’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli – perché la stazione è da sempre un punto di riferimento, di incontro per chi viaggia, ma non solo. È anche un rifugio per le persone che sono maggiormente in difficoltà».

Il progetto si regge al contempo sul lavoro dell’associazione per la protezione della giovane di Firenze Acisjf, la cui collaborazione con le istituzioni locali viene ricordato fra gli altri anche dall’assessore regionale al Sociale, Stefania Saccardi, secondo la quale siamo di fronte a «un bel progetto per l’apertura di questi help center nelle città dove il problema della presenza dei senza fissa dimora si presenta principalmente all’interno delle stazioni». In Toscana questo si è tradotto nell’apertura di centri a Firenze, Grosseto, Livorno, Viareggio, Pisa e Prato.