Toscana

Sociale, a Firenze coabitazione anche per migranti e universitari

Nell’ottica di un patto di reciproco scambio. Il progetto si fa ancora più innovativo. E alle porte di Auser Abitare Solidale bussa anche l’amministrazione comunale di Barcellona. “La nostra idea- spiega il responsabile di Auser Abitare solidale Gabriele Danesi- è di costruire una rete di case, alloggi normali, non dormitori, per permettere a chi si trova in una condizione di estrema fragilità abitativa di riconquistare una normalità col nostro aiuto”. A beneficio anche dei migranti che “a causa del decreto Salvini si trovano senza un tetto, perché costretti a uscire dagli Sprar e dai Cas”.

L’iniziativa, d’altronde, sta conquistando una eco internazionale. “La città di Barcellona che è all’avanguardia nelle politiche abitative – conferma Danesi- ci ha contattati la settimana scorsa per chiederci un aiuto ad attivare un programma di coabitazioni solidali nel loro territorio”. Allargando ulteriormente il campo la convenzione fra Comune e Auser immagina anche di aprire questa forma di convivenza agli studenti universitari, andando a ripescare un progetto già collaudato nel 2005.

“È un tema- fa sapere l’assessore comunale alla Casa Andrea Vannucci- che nella nostra città ha un valore. Gli studenti fuori sede che hanno difficoltà a trovare sistemazione possono fare una bella compagnia, ma aiutare pure gli anziani con piccole azioni quotidiane”. Vannucci si sente di rivolgere ai fiorentini over 65 un appello a partecipare al progetto.

Al tempo stesso non nasconde il proprio entusiasmo per i risultati già raggiunti: “È un’esperienza che in questi anni ha dato frutti, risultati positivi. Ha permesso- puntualizza l’assessore- il coinvolgimento di oltre 700 persone fra chi ha messo a disposizione una parte della propria casa e chi ha usufruito attraverso la mediazione dei servizi sociali di questa opportunità che è sicuramente innovativa”.