Toscana

Sport e diocesi, un progetto

di Chiara Domenici«Lo sport è una di quelle cose che stanno nella parte alta della vita, come l’arte, come l’amore, non lasciatevela rubare ragazzi! Non lasciatevi convincere che dietro queste cose debba esserci sempre un ritorno economico. Difendete questi valori, difendete la vostra vita!». Con queste parole il Vescovo di Livorno, monsignor Diego Coletti, ha concluso il convegno dal titolo «I giovani, lo sport, l’etica: il progetto Livorno», organizzato per illustrare un’iniziativa unica in Italia. La diocesi di Livorno ed il Coni provinciale hanno dato vita ad un progetto finalizzato alla creazione di consulte giovanili per lo sport. Un contesto aperto ai giovani, soprattutto a quelli che frequentano le scuole cittadine, agli atleti dei gruppi sportivi e delle associazioni federali, in cui potersi confrontare, in cui elaborare giudizi, sperimentare nuove idee ed educarsi vicendevolmente, magari con l’aiuto di insegnanti ad hoc.

Al convegno hanno partecipato anche il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi; il provveditore agli studi Sebastiana Battiato; il presidente della Provincia Giorgio Kutufà, insieme a tre ospiti del mondo dello sport: Igor Protti del Livorno calcio; Silvia De Maria tennista disabile e Tommaso Fantoni della squadra di basket della città labronica.

Durante il convegno, a cui erano presenti alcune classi degli istituti superiori cittadini, si è parlato di lotta al doping, di responsabilità, di crescita nel corpo e nello spirito, di sano agonismo, ed anche di educazione, di lealtà, di sacrificio: tutto questo è il mondo dello sport.Dense ed emozionanti le testimonianze degli sportivi presenti: «Nonostante un incidente mi abbia bloccato sulla sedia a rotelle – ha raccontato Silvia De Maria – ogni mattina mi alleno e sento che non potrei vivere senza lo sport. Lo sport è come la vita: si vince e si perde e bisogna imparare a fare entrambe le cose». «Ricordatevi ragazzi – ha sottolineato Igor Protti – che ricorrere ai farmaci per arrivare a vincere è da vigliacchi. Non esistono scorciatoie, ma solo il sacrificio e la voglia di giocare, è questo che porta lontano».

«L’intento di questo progetto – ha affermato il Vicario generale, monsignor Paolo Razzauti – è quello di offrire ed insegnare una visione diversa dello sport. La diocesi, insieme alle istituzioni e al Coni si rivolge ai giovani perché crede nei giovani, crede nello sport e crede nella città di Livorno». «L’importante – ha aggiunto il Sindaco – è che ciò che vi viene offerto diventi davvero vostro. Voi giovani siete i primi artefici del vostro destino. Le istituzioni hanno il compito di offrirvi opportunità, spazi e progetti, ma poi voi ne sarete i responsabili».

Primo passo del progetto sarà la costituzione di quattro consulte che faranno capo ad alcune parrocchie. La prima, che partirà dal mese prossimo, vedrà interessata la parrocchia del Sacro Cuore dove opera la comunità salesiana, qui infatti già esiste un oratorio e spazi aperti per il gioco. Le consulte si riuniranno periodicamente e avranno diversi compiti: raccogliere in dibattito i giovani, elaborare progetti di comunicazione con la città, promuovere progetti di sport e solidarietà, formare gli animatori, attraverso appositi momenti seminariali, diventando così vere e proprie strutture civiche stabili. Esse saranno la base per la formazione di una nuova figura in ambito sportivo: quella dell’educatore, impegnato ad insegnare le regole del comportamento, mentre l’allenatore insegna le regole del gioco.