Toscana
Statuto regionale, al via le consultazioni
Le divisioni interne alla Commissione ed espressione di opinioni diverse anche nella società ci sono, è inutile negarlo. Le soluzioni lasciate aperte dal testo sono lì a testimoniarlo. Basti pensare al complicato nodo sulle modalità di elezione del Presidente della Giunta. L’articolo 34 propone tre ipotesi: elezione diretta da parte del corpo elettorale, designazione da parte del corpo elettorale, elezione da parte del Consiglio regionale. Un po’ di preoccupazione serpeggia nei pensieri di Pizzi. «Sono preoccupato sottolinea perché in alcuni momenti del nostro lavoro lo spirito costituente è sembrato affievolirsi. Se recuperiamo uno spirito coerente con il patto istituzionale potremo giungere ad uno Statuto largamente condiviso. Se ciò non dovesse avvenire ne prenderò atto e ne trarrò le conclusioni». Che fuori dai denti significa: «Me ne vado».
Anche sulla definizione di famiglia si registrano posizioni molto diverse. «La bozza osserva Pizzi contiene varie ipotesi, alcune delle quali oggetto delle preoccupazioni dei Vescovi toscani che, in un documento, hanno indicato le linee di fondo ricordando le posizioni della Chiesa. Ora tocca ai laici cristiani farsi sentire e cogliere l’occasione delle consultazioni che termineranno a settembre». Il Presidente della Commissione aggiunge poi il suo pensiero sulla questione. «Compito dello Statuto aggiunge non è riscrivere la Costituzione ma consegnare ai cittadini una serie di regole ben fatte per il buon funzionamento della istituzione regionale. È sbagliato, e lo dico con rispetto delle idee di tutti, aver voluto introdurre nel dibattito istituzionale il tema della famiglia il cui ruolo è già previsto dalla Costituzione. Tuttavia sbaglieremmo, se tutte le discussioni si incentrassero sulla famiglia. Il buon funzionamento delle istituzioni, la trasparenza, l’efficienza della pubblica amministrazioni sono valori altrettanto importanti e che riguardano la vita di tutti i cittadini».