Toscana

Statuto regionale, al via le consultazioni

di Simone PitossiQuesta volta il testo c’è. La bozza del nuovo Statuto regionale – la «carta fondamentale» della Toscana – è stata licenziata dalla Commissione speciale. Dopo una serie di testi che circolavano più o meno ufficialmente siamo alla bozza definitiva. E in questi giorni inizieranno le consultazioni con la società toscana che dovrà fare le proprie osservazioni e controproposte. Il lavoro non è stato facile. Forse solo l’equilibrio e la pazienza del presidente della Commissione Piero Pizzi hanno permesso questo difficile parto. «Il testo – spiega Pizzi – contiene alcune proposte alternative, alcuni nodi, su punti importanti che non abbiamo sciolto preferendo consegnare alla società un lavoro preconfezionato ma aperto. Usciamo dal palazzo con una proposta non votata in alcuna parte, ma costruita passo passo in Commissione. Una scelta precisa, certo criticabile. Ma altrettanto e più criticabile sarebbe stato presentarsi alle consultazioni con un testo votato e quindi, di fatto, definitivo».

Le divisioni – interne alla Commissione ed espressione di opinioni diverse anche nella società – ci sono, è inutile negarlo. Le soluzioni lasciate aperte dal testo sono lì a testimoniarlo. Basti pensare al complicato nodo sulle modalità di elezione del Presidente della Giunta. L’articolo 34 propone tre ipotesi: elezione diretta da parte del corpo elettorale, designazione da parte del corpo elettorale, elezione da parte del Consiglio regionale. Un po’ di preoccupazione serpeggia nei pensieri di Pizzi. «Sono preoccupato – sottolinea – perché in alcuni momenti del nostro lavoro lo spirito costituente è sembrato affievolirsi. Se recuperiamo uno spirito coerente con il patto istituzionale potremo giungere ad uno Statuto largamente condiviso. Se ciò non dovesse avvenire ne prenderò atto e ne trarrò le conclusioni». Che fuori dai denti significa: «Me ne vado».

Anche sulla definizione di famiglia si registrano posizioni molto diverse. «La bozza – osserva Pizzi – contiene varie ipotesi, alcune delle quali oggetto delle preoccupazioni dei Vescovi toscani che, in un documento, hanno indicato le linee di fondo ricordando le posizioni della Chiesa. Ora tocca ai laici cristiani farsi sentire e cogliere l’occasione delle consultazioni che termineranno a settembre». Il Presidente della Commissione aggiunge poi il suo pensiero sulla questione. «Compito dello Statuto – aggiunge – non è riscrivere la Costituzione ma consegnare ai cittadini una serie di regole ben fatte per il buon funzionamento della istituzione regionale. È sbagliato, e lo dico con rispetto delle idee di tutti, aver voluto introdurre nel dibattito istituzionale il tema della famiglia il cui ruolo è già previsto dalla Costituzione. Tuttavia sbaglieremmo, se tutte le discussioni si incentrassero sulla famiglia. Il buon funzionamento delle istituzioni, la trasparenza, l’efficienza della pubblica amministrazioni sono valori altrettanto importanti e che riguardano la vita di tutti i cittadini».

E, secondo Pizzi, i risultati raggiunti da questo Statuto sono scritti nero su bianco in questa bozza. Prima di tutto il riequilibrio dei poteri tra Giunta e Consiglio. «Il Consiglio regionale – spiega il presidente – viene rafforzato con la conferma della piena competenza legislativa, il consolidamento delle funzioni di indirizzo, l’ampio sviluppo delle funzioni di controllo e di rappresentanza della comunità toscana. E, infine, c’è da registrare l’accresciuto rilievo delle funzioni del suo Presidente e l’autonomia organizzativa».Un altro dei nodi aperti è quello sulla legge elettorale. «È un tema – precisa Pizzi – che è stato affidato alla competenza di una sottocommissione che ha ben lavorato e che presenterà una proposta di articolato. Il testo della bozza di Statuto contiene alcuni principi frutto delle proposte della sottocommissione e altre ipotesi. Al momento, però, nessuna proposta organica di articolato è sul tavolo della Commissione». Ora è il momento delle consultazioni che saranno fatte sia tramite internet con un forum telematico dedicato allo Statuto (consultabile all’indirizzo www.consiglio.regione.toscana.it) sia con incontri in tutte le province nel mese di settembre.Da ottobre partirà l’ultima fase del lavoro che porterà all’approvazione. Ma gli esperti dicono che c’è poco tempo, che il 2005 – termine della legislatura – è vicino. Devono essere fatte due letture in Consiglio regionale, poi ci potrebbe essere il referendum, e non si può escludere che qualcuno impugni lo Statuto davanti alla Corte costituzionale. Insomma i tempi sono davvero stretti. E le divergenze sono profonde. Non solo. Forse, non tutti i protagonisti politici, hanno intenzione di correre spediti verso l’approvazione. Proprio il presidente della Regione Claudio Martini ha detto: «Non siamo nudi, lo Statuto degli anni ’70 è buono. Quello nuovo deve essere migliore, altrimenti meglio non approvarlo». Insomma, questo Statuto deve ancora percorrere una strada difficile e minata.Il sito del Consiglio regionale