Toscana

Stufe e camini: ecco perché in Toscana si torna a scaldarsi con la legna

800 milioni di euro, pari a circa un terzo dell’intera produzione lorda vendibile dell’agricoltura toscana. A tanto ammonta il valore complessivo dell’energia che potrebbe essere prodotta in Toscana grazie all’utilizzo delle energie da fonti legnose. Se la produzione di questa energia fosse immessa sul mercato permetterebbe di ricavare una cifra indicativa pari a 800 milioni di euro, cioè a un terzo della produzione lorda vendibile dell’agricoltura; non solo, se utilizzata come energia termica permetterebbe di riscaldare fino a 50 mila appartamenti. Con una superficie boscata utilizzabile di oltre 1 milione di ettari la Toscana è la prima in Italia per potenzialità. La Provincia di Grosseto al primo posto, seguita da quella di Siena e più a distanza da quelle di Firenze, Arezzo e Pisa. Il quantitativo di produzione che potrebbero essere messe insieme per creare energia supera i 4 milioni di tonnellate annue: gran parte dell’energia prodotta (oltre l’80%) proverrebbe da biomasse, il 13% potrebbe essere utilizzata per produrre biocarburanti.

Il punto della situazione del settore verrà fatto a Italia Legno Energia, la nuova manifestazione per il Centro Italia che si svolgerà alla Fiera di Arezzo dal 13 al 15 febbraio 2015, promossa da Piemmeti spa, società partecipata di Veronafiere, in collaborazione con Aiel, l’Associazione italiana energie agroforestali. «Italia Legno Energia – aggiunge Raul Barbieri, direttore di Piemmeti – è una manifestazione pensata per presentare le ultimissime tecnologie in campo di macchine e attrezzature per la produzione di biomasse legnose da destinare a  fini energetici, per poi arrivare ai veri e propri sistemi di riscaldamento civile e industriale di piccola-media taglia. Aziende agricole, agriturismi, imprese del turismo rurale, Pubbliche Amministrazioni, ma anche operatori del settore dell’Italia centrale, sono solo alcuni dei soggetti ai quali si rivolge questo appuntamento che non dimentica il consumatore finale che avrà modo di vedere caldaie, stufe e caminetti a legna e pellet aprendosi opportunità per l’abbattimento dei costi energetici, ma anche in termini di arredo di qualità e design, sicurezza, sostenibilità e accesso agli incentivi del Conto Termico con i benefici che ne derivano».

Con circa 10 milioni di sistemi di riscaldamento installati, legna, pellet e cippato hanno in Italia un ruolo di primo piano per il riscaldamento degli ambienti. In particolare tra stufe, inserti per camini e caldaie a pellet ci sono circa 2 milioni di apparecchi installati. Le tecnologie si evolvono anno dopo anno e anche a livello economico i numeri sono importanti: oltre 5 miliardi di euro di fatturato con 14 mila imprese coinvolte e più di 70 mila impiegati con un risparmio di CO2 stimato in 25 milioni di tonnellate all’anno.