Toscana

TANGENTI: AREZZO; SINDACO SOTTO ACCUSA

Nuovo filone nell’inchiesta definita “Variantopoli” condotta dalla procura di Arezzo. Dopo l’arresto di tre consiglieri di centrodestra avvenuto il 7 dicembre, questa mattina il sindaco di Arezzo Luigi Lucherini (Forza Italia) ha ricevuto un avviso di garanzia per abuso d’ufficio continuato. Due analoghi provvedimenti sono stati notificati agli architetti Marco Lucherini, figlio del sindaco e Paolo Nencioli, accusati di concorso in abuso di ufficio. Assieme agli avvisi di garanzia, il sindaco e i due professionisti hanno ricevuto anche un decreto di perquisizione che è stato eseguito dalla Guardia di finanza. Le fiamme gialle hanno acquisito negli studi professionali e nel palazzo comunale alcuni faldoni e computer il cui contenuto è adesso al vaglio degli inquirenti. Non si conoscono al momento le pratiche all’attenzione degli inquirenti anche se si parla di cinque importanti varianti al Piano regolatore e altre modifiche di minore entità per le quali la procura ritiene possano essere stati commessi illeciti.

Il sindaco Lucherini ha affidato al suo ufficio stampa il proprio commento: “Sono assolutamente sereno e tranquillo – sostiene Lucherini -. Al momento opportuno offrirò ai magistrati tutti i chiarimenti necessari”. Lucherini ha nominato difensore di fiducia l’avvocato Guido Dieci, già legale di Piero Mancini, presidente dell’Arezzo calcio, accusato di corruzione nella stessa indagine. L’inchiesta che vede oggi entrare in gioco anche il nome del primo cittadino, era esplosa il 7 dicembre sorso quando furono arrestati tre consiglieri di maggioranza, Pietro Alberti e Andrea Banchetti, entrambi ex An e Alessandro Cipolleschi di Forza Italia, accusati di concussione per una serie di varianti per le quali, secondo l’accusa, avrebbero preteso soldi e favori dagli imprenditori interessati. Ma quello che di apre oggi è un filone diverso dell’inchiesta. Nel primo caso per varianti anche di non grande entità, i consiglieri, approfittando della loro posizione all’interno della commissione urbanistica, secondo l’accusa, avrebbero chiesto soldi o favori personali come commesse di lavoro. Oggi, invece, si tratterebbe di questione più vicine al cosiddetto conflitto di interessi.

I magistrati si sono concentrati sulla attività della Lucherini Consulting, società un tempo di proprietà del sindaco, e oggi del figlio. Il primo cittadino cesso infatti la professione privata nel 1999. Sul fronte istituzionale, il commissario ad acta, nominato dal difensore civico regionale per imporre la surroga dei tre consiglieri dimissionari, attenderà il 2 febbraio la sentenza del Tar sul ricorso contro la sua nomina, prima di procedere. Entro il 23 febbraio, se non ci saranno sorprese, il consiglio dovrà votare la mozione di sfiducia presentata dalle forze dell’Unione che reclamano il ritorno alle urne.(ANSA).