Toscana

TANGENTOPOLI A LIVORNO, LE PRECISAZIONI DI MONS. RAZZAUTI

Nei giorni scorsi la stampa ha dato ampio risalto ai sospetti di corruzione che hanno colpito l’ex presidente del Consiglio Comunale di Livorno Davide Cecio e l’ex assessore all’edilizia Pasquale Guzzini, adesso agli arresti domiciliari, pur non essendoci ancora prove certe di colpevolezza. Entrambi i due politici, appartenenti allo schieramento della Margherita, sono laici impegnati in ambito ecclesiale, ed i giornali, presentandone i profili, spesso hanno fatto riferimento a questo loro impegno. Per questo motivo era stato interpellato anche il vicario generale della diocesi di Livorno.

Monsignor Razzauti in un’intervista ha sottolineato come missione della Chiesa sia sempre quello non tanto di prendere le difese di qualcuno contro qualcun altro, quanto piuttosto di farsi carico delle sofferenze altrui e di mettersi al fianco di chi vive situazioni di disagio. “La Chiesa – ha ricordato il Vicario – come una madre, si china sui suoi figli e si prende cura di loro, soprattutto di quelli più deboli. Come dicono i documenti sociali della Chiesa, occorre ripartire dagli ultimi. Mi chiedo – ha continuato monsignor Razzauti – se questo “terremoto” politico non sia l’occasione giusta per fare un’analisi approfondita di questa città e del suo fare politica. Mi chiedo se non sia giunto finalmente il momento di rimboccarsi le maniche e mettere a punto un progetto per la città, che si elevi un po’ più in alto della costruzione di un centro commerciale o di un palasport, un progetto che vada oltre la scadenza delle elezioni e la preoccupazione delle candidature e si faccia carico della crescita delle persone in ogni ambito.La Magistratura farà il suo corso e verificherà la colpevolezza o l’innocenza di questi due uomini, anche se sarà difficile ridare dignità a chi è stato sbattuto sui giornali con così tanta violenza, messo alla gogna cittadina, prima che fosse emessa una qualsiasi sentenza ufficiale di giudizio. Ma anche qualora queste due persone dovessero rivelarsi colpevoli la Chiesa resterà comunque vicino a loro, anzi forse di più, come resta vicino a coloro che sbagliano, perché, come disse Gesù, io sono venuto per i peccatori e non per i giusti”.c.d.