Toscana

TERRA SANTA, 16 MORTI IN DUPLICE ATTENTATO NEL SUD DI ISRAELE

Almeno 16 persone uccise e più di 90 feriti, di cui 15 in condizioni gravi: è il bilancio diffuso in serata dalle autorità israeliane sul doppio attentato suicida del primo pomeriggio di oggi a bordo di due autobus che transitavano proprio nel centro di Be’er Sheva, capoluogo del Negev, sud di Israele. L’attacco ha riportato la paura nel Paese ebraico dove da cinque mesi non c’erano più attentati. Secondo la ricostruzione del quotidiano israeliano ‘on-line’ ‘Haaretz’, la prima deflagrazione, potentissima, è avvenuta intorno alle 14:50 sul Rager Boulevard, proprio nei pressi del municipio. L’autobus ha preso anche fuoco, complicando le operazioni di soccorso scattate subito, grazie alla vicinanza dell’ospedale cittadino. A distanza di pochi secondi dalla prima esplosione, un secondo kamikaze si è fatto saltare in aria a bordo di un altro autobus che seguiva il primo di pochi metri. Il duplice attacco, rivendicato dal gruppo Ez-Zedin Al Qassam, braccio armato del movimento islamico Hamas, intenderebbe essere una risposta alle ‘esecuzioni mirate’ degli sceicchi Ahmed Yassin e Abdel Aziz Rantisi compiute qualche mese fa da israele e un “regalo” ai palestinesi incarcerati in Israele e in sciopero della fame da giorni per ottenere condizioni di detenzione migliori. Il ministro palestinese Saeb Erekat, parlando a nome dell’Autorità palestinese, ha “condannato” alla radio “qualsiasi attacco contro obiettivi civili, siano essi palestinesi o israeliani”.

Raggiunto dalla notizia del duplice attentato, il premier israeliano Ariel Sharon ha detto: “Il terrorismo va combattuto. Questa è la politica del governo. La guerra al terrorismo proseguirà intensamente”. Subito dopo Sharon ha dato il via a una riunione d’emergenza coi vertici della sicurezza nazionale per decidere la risposta. Ariel Sharon aveva in precedenza annunciato che il piano di ritiro unilaterale israeliano dalla striscia di Gaza e da alcune aree della Cisgiordania appena approvato dal gabinetto politico-militare israeliano, verrà discusso dal parlamento il 3 novembre prossimo e, se tutto andrà come previsto, le operazioni di disimpegno potrebbero essere anticipate all’inizio del 2005.Misna