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TERRA SANTA: MONS. FRANCO (NUNZIO): «PERCHÉ NON VADO ALLO YAD VASHEM»

Il delegato apostolico di Gerusalemme e Palestina, mons. Antonio Franco, non parteciperà all’annuale cerimonia di commemorazione della Shoah, che si terrà la prossima settimana allo Yad Vashem, il museo dell’Olocausto a Gerusalemme. A confermarlo al Sir è lo stesso Nunzio che così spiega “questa dolorosa rinuncia”: “ho scritto una lettera al direttorato dello Yad Vashem spiegando che già l’anno scorso avevamo fatto presente la nostra difficoltà per la foto con didascalia di Pio XII presente nel memoriale” (la didascalia riferisce della posizione, ritenuta ambigua, del pontefice sull’uccisione degli ebrei durante l’Olocausto, ndr). “Nella risposta alla mia lettera che vedo oggi su alcuni giornali israeliani – prosegue mons. Franco – si dice che non si può cambiare la verità storica. I fatti non si possono cambiare ma di questi si è data un’interpretazione contraria anche a molte altre verità storiche e soprattutto a tutta un’altra storiografia che interpreta in altro modo”.

“Mi fa male andare allo Yad Vashem e vedere Pio XII così presentato – dichiara mons. Franco – e questo ho fatto presente nella lettera. Forse si potrebbe togliere la foto o cambiare la didascalia. Ma certamente il Papa non può essere messo in mezzo a uomini che dovrebbero vergognarsi per quanto compiuto contro gli ebrei. Pio XII non dovrebbe vergognarsi per tutto quello che ha fatto per la salvezza degli ebrei, messo in risalto da fonti storiche”. “La mia lettera, che segue una simile dello scorso anno, chiedeva un’attenzione al problema. Tuttavia tengo a precisare che la mia assenza alla cerimonia non significa mancanza di rispetto per il ricordo e per le vittime di questa tragedia. Questo è fuori discussione. Leggendo oggi i giornali – conclude il Nunzio – mi rifiuto categoricamente di dire che c’è della responsabilità della Chiesa cattolica e della Santa Sede nel non aiutare gli ebrei, con tutto quello che è stato fatto. Quella foto offende tutta la Chiesa cattolica. E questo l’ho voluto fare presente”.

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