Toscana

TERRA SANTA, VISITA VESCOVI USA-UE; P.KHALIL (NABLUS) «NON ABBANDONATE I CRISTIANI LOCALI»

(Nablus) – “Vogliamo che sia rispettata la nostra dignità di persone; l’occupazione, la barriera di separazione, le colonie ci dividono dai nostri cari e dai nostri affetti. Nelle trascorse feste natalizie pochissimi di noi hanno ricevuto il visto per recarsi a Gerusalemme”. E’ lo sfogo, affidato al Sir, di padre Johnny Abu Khalil, parroco della chiesa di san Giustino a Nablus, dove ieri si sono recati in visita pastorale, alcuni dei vescovi Usa e Ue che, in rappresentanza del Coordinamento per la Terra Santa, riunito a Gerusalemme per il consueto incontro annuale di gennaio. Uno sfogo che abbraccia cristiani e musulmani senza distinzioni. La situazione descritta dal sacerdote, che fa parte del clero del Patriarcato latino di Gerusalemme, tuttavia ha inciso in maniera forte sulla comunità dei cristiani locali, 680 fedeli, di cui meno di 300 i cattolici, su una popolazione complessiva che supera le 300 mila persone. “Un tempo eravamo molti di più, ma poi con la seconda Intifada la situazione è peggiorata, la città è stata chiusa dall’esercito di Israele e così, quando è stato possibile, molti sono emigrati, in cerca di una vita migliore, di accoglienza. Ciò di cui hanno bisogno i cristiani di Terra Santa, infatti, è il non sentirsi abbandonati a se stessi, ma parte della chiesa universale. L’appello che rivolgiamo a tutte le chiese del mondo, non solo europee e nordamericane, è di mobilitarsi per la Terra Santa”. In questo ambito assumerebbe rilevanza, per padre Khalil, la loro adesione al “Kairos Palestine document” che fa appello alle chiese di tutto il mondo perché “dicano una parola di verità e prendano posizione a favore della società civile palestinese riguardo all’occupazione israeliana”. A ribadire la vicinanza della Chiesa universale ai cristiani locali è stato il vescovo francese di Evry, mons. Michel Dubost che ha invitato i presenti “a vivere le difficoltà attuali nella prospettiva della provvidenza divina che non ci abbandona mai”.Sir