Toscana

TERREMOTO HAITI: CARITAS LANCIA COLLETTA E AVVIA AIUTI, «ENORME CATASTROFE»

“Un’enorme catastrofe”: così la Caritas italiana descrive il violentissimo sisma che ha colpito ieri Port au Prince, la capitale di Haiti, provocando migliaia di vittime e danni. La scossa è stata di magnitudo 7.0, con epicentro a 15 chilometri a sud-ovest della capitale Port-au-Prince. “Haiti è il Paese più povero dell’America Latina – ricorda Caritas italiana – ed è periodicamente provato da calamità naturali e crisi sociali. Dei circa nove milioni di abitanti – su una superficie che è poco più di quella della Sicilia – oltre la metà vive con meno di 1 dollaro al giorno”. La Caritas di Haiti, nata nel 1975, oltre agli impegni nei settori di base come l’alimentazione, la salute, l’educazione e l’abitazione, lo sviluppo integrale, si è sempre attivata in ogni emergenza. “Anche in questa occasione – spiegano – ha avviato aiuti d’urgenza”.Le equipe di Medici senza frontiere sul terreno hanno constatato danni significativi alle proprie strutture mediche, dove pazienti e operatori sanitari sono rimasti feriti e dove stanno giungendo i feriti. L’ospedale traumatologico di Msf Trinité, una delle poche strutture chirurgiche gratuite in Port-au-Prince con 60 posti letto, è stato seriamente danneggiato. Sebbene sia difficile da confermare, i feriti sarebbero centinaia mentre la capitale è gravemente danneggiata. All’ospedale Maternité Solidarité (75 posti letto a Port-au-Prince per le cure ostetriche d’urgenza), le equipe di Msf lavorano per garantire l’incolumità e le cure per i pazienti ricoverati e forniscono i mezzi per curare nuovi pazienti. Le donne incinte, le puerpere e i neonati sono stati evacuati a causa dei danni strutturali e come misura precauzionale. Msf informa che i sistemi di comunicazione come le reti di telefonia mobile non funzionano e le strade sono gravemente danneggiate, e si dice “estremamente preoccupata per l’incolumità dei propri pazienti e del proprio staff”. “Temiamo che le conseguenze del terremoto siano impressionanti, con grandi difficoltà per organizzare i soccorsi. Potrebbero essere state colpite anche realtà che normalmente portano aiuti”: così Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas italiana, descrive al SIR le prime ore di organizzazione degli aiuti a favore delle popolazioni di Port-au-Prince. Beccegato, che è stato ad Haiti un anno fa, non riesce a mettersi in contatto con la Caritas locale: le linee telefoniche non funzionano e potrebbero essere state danneggiate anche strutture ecclesiali. Le agenzie dicono che la cattedrale è distrutta. “Temo fortemente che ci siano vittime anche tra i cattolici – dice -. Se ben ricordo, le abitazioni non erano costruite con accorgimenti antisismici, perché la zona dei Caraibi non era mai stata colpita da terremoti così forti. Haiti è un Paese di una povertà impressionante: i telefoni funzionavano già male, le strade erano già impraticabili. Sarà molto difficile organizzare gli aiuti”. In questo momento è in corso una videoconferenza tra Caritas internationalis e tutte le Caritas intenzionate ad aiutare. “Si dovrebbe interloquire con Caritas Haiti – spiega Beccegato -, ma se la comunicazione non sarà possibile le forse interverrà Caritas Santo Domingo”.La Caritas italiana da anni sostiene la Chiesa locale – in particolare per le emergenze e per interventi di promozione della donna e di economia solidale – ed ha prontamente manifestato vicinanza e solidarietà. In collegamento costante con l’intera rete Caritas, lancia un appello per poter contribuire alla realizzazione del piano d’emergenza. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite c/c postale n. 347013 specificando nella causale: “Emergenza terremoto Haiti”. Offerte sono possibili anche tramite altri canali: vedi www.caritasitaliana.itFonte Sir