Toscana

TERREMOTO IN PERÙ, PIU’ DI 500 LE VITTIME, INGENTI I DANNI ANCHE AL PATRIMONIO STORICO E NATURALE

Si chiamava Víctor Ramos Hernández e aveva appena 12 anni l’ultima vittima nota del terremoto. E’ stato ucciso ieri da un muro crollato nella casa in cui viveva a Guadalupe, 230 chilometri a sud di Lima, nella regione di Ica, a causa di una “replica” di magnitudo 5.7 sulla scala Richter, la più forte delle quasi 460 che hanno fatto seguito a quella del 15 agosto, durata tre minuti e 30 secondi e con una magnitudo di 7.9. Sono finora più di 500 le vittime accertate, più di 1000 feriti, poco meno di 35.000 i senzatetto e un numero finora non calcolato i dispersi. Soltanto a Pisco, distrutta all’80%, sono già state identificate 262 vittime (su un probabile totale di 330), 75 a Chicha, 71 a Ica; un’altra decina tra Callao, Mala e Cañete, tutte zone su cui il terremoto è stato particolarmente distruttivo. Le 416 vittime già identificate non sono tutte. A Lima, per esempio, sia pur meno colpita – ma raggiunta anche dalla “replica” di ieri – ne risultano certe almeno 19. Gli specialisti dell’organizzazione spagnola “Ayuda de Emergencia”, al lavoro da venerdì per al ricerca di sopravvissuti, ritengono che ormai non sia più possibile trovare sotto le macerie persone ancora in vita. Gli aiuti inviati da molti paesi sia latino-americani sia europei (Italia inclusa) sono giunti a destinazione ma incontrano difficoltà nella distribuzione. Almeno un migliaio di agenti di polizia e militari sono anche impegnati contro le non infrequenti azioni di sciacallaggio.

Sono cominciati anche i bilanci dei danni al ricco patrimonio storico, culturale e naturale della zona colpita. Perdita irreparabile da un punto di vista naturalistico è considerata quella della cosiddetta “Cattedrale” della Bahia di Paracas, un’imponente formazione rocciosa a cui il vento e il mare della Baia avevano dato nei secoli l’aspetto di una grande chiesa. Con la Riserva costiera di Paracas era meta di un flusso costante di turisti. “Niente può essere risistemato nella cattedrale” ha detto con tristezza alla stampa peruviana Cecilia Bákula, direttrice dell’ Instituto Nacional de Cultura (Inc). A parte il crollo del tetto della Chiesa di San Clemente a Pisco – in cui sono morte forse 100 o più persone mentre il parrocco è stato ritrovato ferito ma vivo sotto le macerie, non ancora ben accertate sono le condizioni di monumenti e chiese, strutture in alcuni casi risalenti a 700 anni fa; certamente molto danneggiati sono il tempio del ‘Señor de Luren’ e quelli di San Luis y San Pedro de Coayllo, Secondo un altro dirigente dell’Inc, Óscar Gonzales Barahona, enormi sono i danni anche ai musei, incluso l’Adolfo Bermúdez Jenkins di Ica dove sono andate distrutte ceramiche e altri artifatti di civiltà pre-incaiche. Piccola consolazione: nessun danno hanno subito le misteriose “Linee Nazca”, altra attrazione turistica nel territorio del sisma.

Misna