Toscana

TESTAMENTO BIOLOGICO, IN CONSIGLIO REGIONALE APPROVATA RISOLUZIONE DEL PD

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, con i voti favorevoli del Pd, la proposta di risoluzione presentata dallo stesso gruppo sul Testamento biologico. L’atto, che sostanzia la posizione del gruppo di maggioranza che ha richiesto la seduta speciale di oggi, è stato integrato con un emendamento che “condivide e sostiene le valutazioni, i principi, le indicazioni contenuti nella proposta del gruppo Pd al Senato”. La risoluzione – approvata con 27 voti a favore, 14 contrari e 11 astenuti – auspicando che “il Parlamento proceda speditamente nell’approvazione di una legge che normi il cosiddetto testamento biologico” e che “nell’attuale situazione di vuoto normativo la politica e le istituzioni recedano realmente dalla polemica sull’argomento”, “apprezza, condivide e fa propria la posizione” espressa dall’assessore regionale alla Sanità, Enrico Rossi, sulla vicenda Englaro e “condivide e sostiene le valutazioni, i principi, le indicazioni contenuti nella proposta di legge del gruppo Pd al Senato”.Alberto Magnolfi (capogruppo Fi-Pdl), nell’annunciare il voto contrario del Pdl, ha sottolineato la “genericità” del documento proposto dal Pd definito anche “inconsistente”, e “più che altro espressione della difficoltà politica e della volontà di superarla artificiosamente”. Magnolfi ha criticato la convocazione del consiglio straordinario che ha dato luogo “a un torneo oratorio dove si è parlato più per esaltare le divisioni che per ricercare una possibile unione”, e ribadito i punti fermi (“certezze”) della mozione presentata: “dignità della vita e della persona, no all’eutanasia, no all’accanimento terapeutico”. Limiti oltre i quali “ogni coscienza si interroga”.Respinte invece con il voto contrario di Pd e Pdl le mozioni presentate da Ciucchi e Tei, da Ps e Prc, dall’Udc e da Sd, Gruppo Misto, Verdi, Pdci e Prc. Respinto anche un ordine del giorno presentato dall’Udc.La mozione presentata da Ps e Prc, che sollecita “una rapida approvazione di una legge sul testamento biologico”, impegnava la Giunta regionale ad esprimere sostegno al Presidente della Repubblica, “a riconfermare il sostegno ai diritti sanciti dagli articoli 13 e 32 della Costituzione”, “a riconfermare la propria adesione ai principi fondamentali di laicità dello Stato e delle istituzioni” e a “promuovere in Regione un incontro” sul tema del ‘fine vita’, al quale invitare il ministro della Salute, i vertici delle Regioni che hanno avuto un ruolo nella vicenda Englaro, il padre di Eluana e una rappresentanza dei medici. La mozione a firma Ciucchi e Tei, presentata alla fine di gennaio, conteneva sostanzialmente lo stesso dispositivo dell’atto precedente.Respinta anche, sempre con il voto contrario di Pd e Pdl, la mozione a firma Ciabatti e Sgherri che, in attesa di una legge nazionale in materia, invita la Giunta regionale a “istituire un registro provvisorio di raccolta delle dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari”, a predisporre “il modulo che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica” e ad “attivarsi presso i medici di famiglia della persona che ha sottoscritto” tale dichiarazione “affinché ne tenga debito conto in ogni momento del percorso medico-assistenziale”.Respinta la mozione (votata dal centrodestra), presentata nel 2006 da Fi (prima firmataria Celesti) e mai discussa in aula. Ad illustrarla la stessa Celesti, che ha sottolineato come nel testo “siano sottolineanti due punti fondamentali ripetuti in tutti gli interventi: il no all’eutanasia e all’accanimento terapeutico”. Respinta anche la mozione presentata dall’Udc con la quale si esprimeva “solidarietà al ministro Sacconi”, denunciato dai radicali per l’atto di indirizzo alle Regioni emesso nel corso della vicenda Englaro e condivideva “la posizione della Regione Toscana che si è più volte dichiarata non disponibile ad offrire le proprie strutture e a candidare la nostra regione ad essere ‘terra dell’eutanasia’”. Respinto anche l’ordine del giorno, sempre a firma Udc, collegato alla proposta di risoluzione del Pd sull’urgenza di una legge sul testamento biologico (su entrambi gli atti ha espresso voto favorevole il centrodestra, contrario il resto dell’aula). Intervenendo il capogruppo, Marco Carraresi, ha sottolineato in particolare l’opportunità che si scriva in legge “in maniera chiara il principio dell’indisponibilità della vita”, e che sia ribadita la differenza tra “accanimento terapeutico e dare da mangiare e da bere”. Ha chiuso stigmatizzando “chi non ha avuto alcuna remora a strumentalizzare in maniera indegna il caso Englaro”. Respinta, infine, la mozione presentata dal Pdl (prima firmataria Stefania Fuscagni) chiedeva tra l’altro che la Giunta regionale mettesse “in evidenza che il caso Eluana Englaro rappresenta un fatto senza precedenti” perché si è sospesa l’alimentazione e l’idratazione con una sentenza del tribunale, chiedesse “al Parlamento di mettere in evidenza che non dovrà più essere possibile che la volontà presunta e non esplicita possa determinare scelte definitive sui pazienti”, esprimesse “contrarietà ad ogni legge che legalizzi l’eutanasia, l’accanimento e l’abbandono terapeutico” e invitasse “il Parlamento ad approvare una legge sul ‘fine vita’ che tenga conto, oltre che della libertà individuale, anche del concetto della dignità di ogni vita”. La mozione, infine, chiedeva anche che la Giunta si dissociasse “da qualsiasi forma di strumentalizzazione” della vicenda Englaro e “dalla concessione della cittadinanza onoraria di Firenze al padre di Eluana”. (lm)