Toscana

TOSCANA, RAPPORTO SUL «PIANETA SCUOLA»

Una scuola accogliente verso tutte le diversità, integrata con il territorio, aperta anche agli adulti, sensibile alle tecnologie avanzate e all’innovazione. Una scuola competente, dinamica e produttiva dove però non mancano zone d’ombra, come ad esempio la non completa sintonia fra docenti e tecnici, le resistenze a fare sistema e a sperimentare forme di innovazione. Una scuola – stando ai dati strutturali – in crescita quantitativa (soprattutto nella primaria e nella secondaria superiore), in una regione dove il livello medio di istruzione appare in costante innalzamento anche se il tasso di insuccesso scolastico è ancora alto e, all’Università, gli studenti che abbandonano sono ancora più della metà degli iscritti. Questa, in estrema sintesi, la fotografia della scuola così come emerge dal primo Rapporto sull’istruzione in Toscana 2003-2004 commissionato dalla Regione all’Irre- Toscana e presentato sabato scorso all’Istituto degli Innocenti.

“Il rapporto – come ha spiegato l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Paolo Benesperi – è una occasione di conoscenza preziosa per una Regione che, come la Toscana, sta lavorando per dotarsi di strumenti che la mettano in grado di tracciare un quadro aggiornato sulla scuola e di ascoltare gli operatori, in altre parole di costruire un sistema in grado di rilevarne la qualità complessiva, offrendo così anche una base per gli interventi di programmazione della rete scolastica che ora competono alla Regione”.

Il Rapporto è una sorta di lettura a più voci, frutto della collaborazione di diversi enti ed istituti (Irre, Irpet, Invalsi, Ocse, Osservatorio scolastico regionale). Oltre all’esame del contesto socio-economico in cui la scuola opera, vengono presi in esame i dati strutturali per analizzare, infine, la qualità degli interventi realizzati in un campione di 62 istituti scolastici. La foto In Toscana ci sono 564 istituzioni scolastiche. Fra queste 122 sono direzioni didattiche, 71 scuole secondarie di secondo grado e 67 istituti di istruzione superiore (in totale 191 scuole). Il numero degli alunni è complessivamente di 410.993 unità. Gli alunni disabili nella scuola toscana sono inseriti a tutti i livelli dell’iter scolastico: l’1% nella scuola dell’infanzia, l’1,9% nella primaria, il 2,3 % nella secondaria inferiore e l’1,3% nella secondaria superiore. Costante l’aumento di alunni stranieri (la Toscana supera il dato nazionale e la media del centro-Italia): rispetto al 2000-2001 si passa, nella scuola dell’infanzia, dal 2,7% al 6,1%; per la scuola primaria dal 4,5% al 6,9%; per la secondaria di primo grado dal 3,9% al 6,8%, per quella di secondo grado dall’1,5% al 2,8%. La scuola toscana è una scuola anche per “grandi”: ci sono infatti 33 centri territoriali permanenti, 31 scuole con corsi serali, ai quali sono iscritti 2453 allievi.Gli insegnanti sono complessivamente 36.720. Netta la prevalenza femminile, con 2.158 docenti donna (il 79%), contro 7.562 uomini (il 21%). Il corpo insegnante risulta complessivamente piuttosto “invecchiato”, secondo un trend presente a livello europeo: solo il 3% dei docenti di ruolo ha meno di 35 anni e quasi il 60% ha più di 50 anni.

Come si è detto il livello di istruzione è complessivamente in crescita: il 65,8% dei toscani possiede un diploma di scuola dell’obbligo, il 27,3% di scuola superiore, il 6,8% una laurea. Tanto per fare un raffronto, nel 1971 il 48% dei toscani aveva la sola licenza elementare e i laureati erano appena il 2%. L’analisi del successo scolastico mostra che ancora ci sono margini per un ulteriore miglioramento: il tasso di abbandono alle medie superiori è pari al 22%, mentre i ripetenti sono circa l’8%. Il tasso di abbandono alle medie inferiori è pari al 2%, i ripetenti sono circa il 4%; il tasso di laurea si attesta sul 44%, meglio del dato nazionale, ma con una quota minore di laureati in corso.

Un altro dato significativo è quello che riguarda la richiesta di personale con elevato livello di istruzione da parte del mondo produttivo che, in Toscana, risulta piuttosto bassa. Nel triennio 2001-2003 a fronte di una richiesta di laureati a diplomati rispettivamente del del 5 e del 26%, quella con il solo titolo dell’obbligo scolastico raggiunge circa il 49%, mentre la richiesta di soggetti con una qualifica professionale è pari al 19%. (cs-bc)