Toscana

TURCHIA, ACCOLTELLATO SACERDOTE CATTOLICO CHE AVEVA SOSTITUITO DON SANTORO

Aveva già subito minacce, accuse, oltraggi e vandalismi il sacerdote francese accoltellato ieri sera a Samsun, e fra poche settimane doveva tornare in modo definitivo in Francia, per aver terminato il suo servizio. P. Pierre Brunissen, 76 anni, è stato ferito ieri in strada alle 18.30 da quello che sembra essere uno squilibrato, già noto alla polizia per i suoi gesti di violenza. Il sacerdote è ancora in ospedale, ma sarà rilasciato presto: pur avendo perso molto sangue, è ormai fuori pericolo.

P. Pierre aveva già passato 15 anni come prete fidei donum in Turchia. Persone di Samsun hanno detto ad AsiaNews che “non è la prima volta che p. Pierre viene aggredito, oltraggiato con false accuse, la sua chiesa resa oggetto di vandalismi”.

Prima dell’assassinio di don Andrea Santoro – il prete italiano ucciso lo scorso 5 febbraio a Trabzon – è stato minacciato più volte. Dopo la morte del prete romano, ha subito intimidazioni e vandalismi, ma il padre ha voluto sempre rimanere nella città di Samsun sul Mar Nero, perché è l’unico sacerdote per la piccola comunità del luogo.

La comunità cristiana di Samsun, è microscopica ed è composta per lo più da stranieri in città per lavoro, persone delle ex repubbliche sovietiche e qualche giapponese.

Subito dopo la morte di don Andrea, p. Pierre ha cercato di tenere aperta anche la chiesa di Trabzon, percorrendo avanti e indietro le centinaia di chilometri che separano le due città, per assicurare almeno la messa domenicale, fino al giorno di Pasqua, quando è arrivato ufficialmente un nuovo parroco, un prete polacco, per la parrocchia di Trabzon.

A metà settembre p. Pierre doveva rientrare in Francia, avendo terminato il suo servizio. Il suo vescovo lo ha già richiamato in diocesi più volte, ma la decisione del rientro era stata posticipata a metà settembre, avendo egli espresso il desiderio di celebrare ancora una volta la festa patronale della parrocchia, dedicata alla Madonna Addolorata (che si festeggia il 15 settembre).

Sebbene l’attentatore sia in prigione, il gesto violento preoccupa i cristiani per l’escalation di violenza e di minacce nei confronti di personalità ecclesiali. (Mavi Zambak)Asianews