Almeno 27 persone sono state ferite ieri nell’esplosione di quattro bombe a Marmaris, un’affollata località turistica balneare sulla costa meridionale, e nella capitale commerciale e turistica Istanbul. Il primo episodio si è verificato a Istanbul intorno alle 18.30 locali, quando è esploso un pacco lasciato sulla strada contro il muro del giardino di una scuola nel distretto di Bagcilar nella parte occidentale della città, provocando sei feriti. Altre 21 persone 11 turchi e 10 britannici sono state ferite in tre esplosioni verificatesi a Marmaris nell’arco di 15 minuti, tra mezzanotte e le 0.15 locali. Secondo l’agenzia turca Anadolu’, 16 turisti sono rimasti feriti nella prima deflagrazione, quando il minibus a bordo del quale viaggiavano lungo una delle principali vie di Marmaris è saltato in aria. Altre 5 sono state colpite da altre due bombe a percussione esplose una nel porto, l’altra in una zona residenziale e secondo fonti di stampa internazionale più precisamente dinanzi a un fast food e alla sede di una compagnia aerea. Finora non c’è stata alcuna rivendicazione, ma secondo un funzionario di polizia di Marmaris i sospetti delle autorità ruotano intorno al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) fuori legge: dopo aver lanciato una campagna separatista nel 1984, è considerato da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea un’organizzazione terroristica responsabile della morte di oltre 30.000 persone. Questi attentati dinamitardi a catena seguono di due giorni l’esplosione di due bombe ad Adena, nel sud del paese, che hanno provocato quattro feriti.Misna