Toscana

TURISMO, PRESENTATI ALLA BIT DI MILANO I DATI SUL 2008: IN TOSCANA PRESENZE STABILI, SCENDONO GLI ALBERGHI, CRESCONO AGRITURISMI E CASE VACANZA

«I turisti non abbandonano la Toscana. Questo in sintesi il bilancio della stagione turistica 2008, che emerge dalla lettura e dalle stime sui risultati dell’anno appena trascorso. Il dato complessivo è dunque meno negativo rispetto alle previsioni fin qui effettuate e anche ai dati provvisori nazionali: una sostanziale tenuta con un totale di 41.519.000 presenze (nel 2007 erano state 41.927.000)». Lo ha affermato stamani a Milano nel corso di una affollata conferenza stampa nella Sala Aries della Bit di Milano l’assessore al turismo, cultura e commercio della Regione Toscana Paolo Cocchi. «Se scomponiamo il dato – ha proseguito l’assessore – notiamo però un andamento molto diverso rispetto al 2007. A fronte di un calo di presenze nelle strutture alberghiere, sono salite quasi in pari misura quelle extralberghiere: meno 5,74% presenze negli alberghi, più 4,79% negli agriturismi, case e appartamenti per vacanze, campeggi e altro». Ma vediamo più in dettaglio i numeri.Settore alberghiero. Le diminuzioni nel 2008 hanno pesato maggiormente nelle province di Firenze (meno 7,28%), Pisa (meno 6,8%), Arezzo (meno 9,6%, confrontato però con un 2007 eccezionale grazie alla mostra di Piero della Francesca), Siena (meno 10,49%). Se Lucca ha risentito in misura minore della crisi (meno 2,78%), Pistoia si è attestata a meno 3,55% e Prato a meno 5%. Settore extralberghiero. Qui la situazione appare diversa nelle singole province: Firenze ha registrato un aumento del 6,5%, Pisa del 4,86%, Arezzo di circa il 4%, Siena del 15,35%. Lucca si è attestata su un più 7%, Pistoia su più 2%, Prato su più 2,14%.Stranieri/italiani. I mercati stranieri, in particolare a Siena e Firenze, hanno r etto bene fino al mese di settembre; il calo è iniziato nel periodo autunnale e invernale. Sono diminuite complessivamente le presenze degli italiani. Nelle zone rurali i risultati sono stati positivi grazie sia all’aumento della clientela straniera che di quella italiana. Balneare. Per quanto riguarda il comparto alberghiero nelle destinazioni balneari la situazione è abbastanza diversificata con Grosseto e la Maremma che hanno visto addirittura un aumento delle presenze (più 2%), Massa Carrara che ha registrato un più 0,86%), e sugli stessi valori è la Versilia (più 0,8%). Livorno invece ha subito una diminuzione delle presenze (meno 5,64%) in buona parte concentrata nell’arcipelago toscano. Nell’extralberghiero Grosseto aumenta del 3,85%, Livorno del 6,39%. Forte diminuzione invece a Massa Carrara (meno 16,84%). In genere si è assistito in questo settore ad un buon recupero della clientela italiana ed a una diminuzione di quella straniera.Terme. Per quanto riguarda le località termali nel 2008 c’è stata una sostanziale stabilità nei primi sei mesi 2008 per Montecatini terme, con un calo nel secondo semestre; calati anche i flussi per l’area di Chianciano, in particolare nel settore alberghiero.Impatto economico. Che il turismo in Toscana, nonostante la crisi economica a livello internazionale, continui a costituire un settore importante è confermato non solo dal numero complessivo delle presenze ma anche dai dati sull’impatto economico. Come si legge in una recente indagine del Centro Studi turistici di Firenze il fatturato del turismo è imponente. A Firenze la spesa turistica si attesta sui circa 3 milioni di euro, ma anche in aree rurali e balneari come Grosseto raggiunge 1,6 milioni di euro, e a Pisa 0,654 milioni. L’articolazione dei comportamenti di consumo ha messo in evidenza che la maggiore voce di spesa è stata assorbita dalla voce “alloggio” (tra il 33 e 37%), seguita dal “commercio” (intorno al 20% della spesa turistica) che comprende anche l’acquisto di generi alimentari e prodotti enogastronomici. Anche la spesa per la ristorazione è importante, in particolare nelle città d’arte e nelle aree rurali, con quote percentuali che vanno dal 15% al 20%.Offerta ricettiva, innovazione e web marketing. L’offerta regionale risulta eterogenea, con forti differenziazioni di prodotto e di posizionamento sul mercato: se da un lato riesce ad intercettare e a soddisfare diversi target di domanda, dall’altro si registra una distribuzione disomogenea dei flussi, con difficoltà di risultati per quelle aziende che non hanno saputo o potuto realizzare investimenti strutturali e di servizio. Le imp rese che hanno rinnovato anche il loro modo di presentarsi sul mercato, grazie alle nuove opportunità determinate dal “web marketing”, hanno visto addirittura aumentare la loro clientela. Spesso sono le piccole e medie imprese che intraprendono con più convinzione, e più risultati, la strada dell’innovazione. Le statistiche di Phocuswright dicono che il 60% delle prenotazioni totali nel mondo sia ormai generato online e un altro 25%, se pur prenotato magari in agenzia di viaggi, origina comunque da una ricerca online. La stessa ricerca ci dice anche che nel 2008 su 100 prenotazioni fatte online, 62 vengono fatte direttamente sul sito dell’albergo e 38 sui portali. A livello regionale tramite i canali on line pervengono circa il 45% delle prenotazioni, con percentuali più alte fra le aziende agrituristiche che raggiungono valori intorno al 70%.«I siti di recensione – afferma Cocchi – hanno instaurato quella che molti chiamano ‘la democrazia del web’ con le attribuzioni fatte dai viaggiatori su siti come Tripadvisor. Se solo si guarda la classifica di Firenze si noterà come nelle prime dieci posizioni ci siano ben 9 piccoli alberghi a 2 e 3 stelle. Se si scarica, sempre da Tripadvisor la Travellers Choice Award si avrà la sorpresa di trovare tra i migliori alberghi del mondo un piccolo affittacamere di 7 stanze a San Gimignano». «Tra i tanti dati confortanti colpisce il fatto – conclude l’assessore Cocchi – che i turisti che giungono nella nostra regione sono in gran parte (oltre il 50%) intenzionati a ripetere l’esperienza di vacanza. Questo significa che il sistema di valori veicolato dall’offerta toscana si concretizza in un modello con tratti distintivi e unici. L’elemento portante della nostra strategia per affrontare il periodo di crisi dei consumi sarà proprio quello di favor ire tutte le azioni per “fidelizzare” il cliente. Una strategia che non può prescindere dal radicare sempre di più tra le imprese turistiche la cultura della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione». (cs-Lorenza Pampaloni)