Toscana

Tasi: si rischia il caos totale con migliaia di applicazioni

Puntualmente, ormai da tre anni, con l’avvicinarsi delle scadenze delle tasse sulla casa si rischia il caos totale. A pochi giorni alla scadenza della pubblicazione delle delibere sul sito del ministero dell’Economia soltanto 45 amministrazioni comunali sulle 287 che sono in Toscana hanno deliberato le aliquote che dovranno pagare i contribuenti.

Quello che emerge è un guazzabuglio di aliquote e detrazioni diverse. Secondo un rapporto della Uil Servizio Politiche Territoriali, alla fine si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi, con il rischio di avere oltre 75 mila combinazioni differenti di applicazione dell’imposta.

Una situazione resa ancor più confusa dal decreto del governo che proroga il pagamento della Tasi con la divisione in tre gruppi dei Comuni: virtuosi, in ritardo e inadempienti. Di fatto i contribuenti saranno divisi, loro malgrado, in tre fasce: quelli residenti nei Comuni «virtuosi» che hanno deliberato e pubblicato le aliquote entro il 26 maggio; i ritardatari e quelli inadempienti.

I contribuenti dei Comuni virtuosi pagheranno tutti entro il 16 giugno la prima rata (o l’intera Tasi) e la seconda il 16 dicembre. Per i Comuni che non hanno deliberato entro il 23 maggio, ma lo faranno entro il 31 luglio il pagamento è spostato al 16 ottobre (in un’unica soluzione oppure con il saldo a dicembre. Per i Comuni che non hanno deliberato entro il 23 maggio e non lo faranno entro il 31 luglio, il pagamento è spostato per tutti al 16 dicembre.

I proprietari di seconde case dovranno pagheranno l’Imu il 16 giugno: se non ci sono state modifiche, si paga in base alle aliquote del 2013, versando metà dell’imposta annua. Se il comune ha definito anche la Tasi, si pagherà contestualmente anche questo tributo (ovviamente la prima rata, cioè metà del dovuto), altrimenti il versamento slitta in base alle indicazioni date dal Tesoro.

La Tasi, a differenza dell’Imu, la pagano anche gli inquilini. La legge prevede una quota tra il dieci e il 30% del totale a carico degli affittuari che dovrà essere indicata dalle delibere comunali. Nel caso in cui la delibera sia stata adottata anche gli inquilini dovranno pagare la loro quota a giugno (e i locatari sottrarla dall’importo loro dovuto). Altrimenti l’appuntamento slitta alla data che sarà indicata dal decreto.

Tutto chiaro, dunque. Non proprio, tant’è vero che è consigliato rivolgersi al proprio Comune ha fissato il livello del prelievo. Ci si può rivolgere all’ufficio comunale tributi oppure consultare il sito internet dell’ente: www.finanze.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/IUC/sceltaregione.htm (con obbligo di pubblicazione entro il 31 maggio), ma non è consigliabile a causa della macchinosità della lettura.

Quanto costerà la Tasi ai toscani? Secondo l’Irpet, una famiglia pagherà in media 739 euro contro i 736 del 2012, con una spesa pressoché invariata. Attenzione però: ogni Comune potrà decidere autonomamente le detrazioni della abitazione principali – prima erano fissate dallo Stato – con un probabile effetto a macchia di leopardo. L’Irpet valuta da 75 a 240 milioni di euro il gettito dalla prima casa (contro i 325 milioni dell’Imu 2012), mentre per le abitazioni diverse dalla principale il maggior gettito rispetto all’Imu è stimato tra 45 e 85 milioni, per gli altri immobili, compresi quelli produttivi, l’aumento sarà tra 35 e 65 milioni.

Un percorso, quello della Tasi, che costringerà gran parte dei contribuenti a rivolgersi a un commercialista o a un Centro di assistenza fiscale (Caf) per sapere quanto, quando, dove e come pagare la propria tassa. Tutto il contrario di quello che si chiede a una nuova imposta che deve essere semplice e chiara, facilmente applicabile, costante nel tempo e comprensibile per ogni contribuente. Tutte caratteristiche opposte all’odierna Tasi che molti considerano peggiore dell’Ici e perfino dell’Imu.

Non è solo la tassa sulla casa a impegnare i contribuenti, costretti ad affrontare ben 29 scadenze fiscali nell’arco di 60 giorni. Sono quelle che la Cgia (la confederazione degli artigiani) di Mestre, ha calcolato per i mesi di giugno e luglio e che costringeranno milioni di italiani a versare una montagna di tasse per un totale di 75 miliardi di euro, di cui 40 miliardi a carico dei contribuenti privati, mentre altri 35 miliardi graveranno sulle aziende.

«Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità, molte famiglie e altrettante piccole imprese rischiano di non superare questo stress test fiscale», ha dichiarato il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, lanciando l’allarme sul peso eccessivo dei prossimi adempimenti che vanno dall’imposta di registro sulle locazioni alla tassa auto, alla dichiarazione dei redditi con i saldi e acconti Irpef, le addizionali regionali e comunali.

Ecco i Comuni toscani che pagheranno entro il 16 giugno

Alcuni Comuni toscani hanno già deliberato le aliquote della Tasi che i contribuenti dovranno pagare entro il 16 giugno. Questo l’elenco suddiviso per province. Per le amministrazioni comunali che non hanno deciso l’entità dell’aliquota, né a quanto ammonteranno le detrazioni, il pagamento è stato posticipato al 16 settembre.

AREZZO: Bucine, Castel Focognano, Chitignano, Chiusi della Verna, Foiano della Chiana, Laterina, Monterchi, Ortignano Raggiolo, Pergine Valdarno, San Giovanni Valdarno, Subbiano, Talla.

FIRENZE: Bagno a Ripoli, Calenzano, Cerreto Guidi, Pontassieve, Rufina, San Casciano Val di Pesa, Sesto Fiorentino

GROSSETO: Manciano, Montieri

LUCCA: Camporgiano, Capannori, Castelnuovo Berardenga, Fosciandora, Massarosa, Minucciano, Piazza al Serchio, Seravezza, Vagli di Sotto

LIVORNO: Livorno, Piombino

MASSA CARRARA: Fosdinovo

PISA: Castelnuovo Val di Cecina, San Miniato, Santa Luce, Volterra.

PISTOIA: Montale, Piteglio

SIENA: Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Chiusi, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Sovicille

È un mostro a tre teste il fisco sulle imprese

Il peso complessivo del fisco sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2014 arriverà al 63,1% (dato medio su Italia). In Toscana ben 4 capoluoghi di provincia superano questa media, a Firenze la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2014 sarà del 74,1%. Risulta dall’analisi effettuata dalla Cna nazionale sui 112 Comuni capoluoghi di provincia e regione.

«La pressione fiscale sulle imprese è diventata un mostro a tre teste (nazionale, regionale e comunale) – dichiara il direttore Cna Toscana Saverio Paolieri – che divora le loro risorse e il loro lavoro: le imprese fiorentine lavoreranno fino al 29 settembre per pagare le tasse; quelle di Arezzo, la città con la tassazione globale più bassa fra i capoluoghi toscani, fino al 31 luglio. E il reddito che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse va dal 25,9% di Firenze al 42,2% di Arezzo. Quindi, se il reddito d’impresa è di 50mila euro/anno, dopo aver pagato tutte le tasse i 50 mila euro nel 2014 diventano a Firenze 12.938 euro, ad Arezzo 21.114 euro».

Nella classifica della imposizione fiscale sui «piccoli» Firenze è al quarto posto in Italia con una pressione fiscale del 74,1% (nel 2011 era il 63,9%). Questa la classifica toscana: Firenze 74,1%, Grosseto 68,1%, Livorno 63,8%, Siena 63,6%, Lucca 62,1%, Pistoia e Prato 61,7%, Pisa 61,6%, Massa Carrara 60,0%, Arezzo 57,8%.

C’è un modo semplice ed efficace, secondo Cna, per capire fin dove arriva in dodici mesi la mano del fisco sulle piccole imprese. Vediamo la situazione toscana: a Firenze nel 2014 il fisco ti chiede di lavorare per lui fino al 29 settembre (38 giorni in più rispetto al 2011); Arezzo è fra le città migliori d’Italia, all’ottavo posto: fino al 31 luglio. La classifica toscana: Firenze (29 settembre), Grosseto (7 settembre),  Livorno (22 agosto), Siena (21 agosto), Lucca (16 agosto), Pisa, Pistoia e Prato (14 agosto), Massa Carrara (8 agosto), Arezzo (31 luglio).