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Terremoto in Giappone, 1700 morti e 10 mila dispersi

(ASCA) – 12 marzo – Al terremoto di magnitudo 8,9 e allo tsunami che venerdì 11 marzo hanno travolto il Giappone si è aggiunta anche l’esplosione che si è verificata oggi alla centrale nucleare di Fukushima, della Tokyo Electric Power, dove sono rimasti feriti quattro operai. Continuano a rincorrersi i numeri del bilancio dei morti per il disastro naturale. L’agenzia Kyodo News ha parlato di 1.700 persone che hanno perso la vita e di 50 mila evacuati. Intanto circa 10.000 persone risultano disperse nella città portuale di Minamisanriku, nella prefettura di Miyagi.

Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha parlato di “un disastro nazionale senza precedenti” invitando la popolazione a “stare traquilla e seguire le indicazioni che vengono date. Siamo consapevoli che ce la faremo anche questa volta. Bisogna mantenere la calma e seguire le indicazioni che vengono diffuse dai mass media”. Il premier ha spiegato di aver “ricevuto telefonate di aiuto da tutto il mondo, a partire da Obama”. “Veramente – ha aggiunto – c’é stata una grande partecipazione di tutti i paesi del mondo e questo per noi è di grande aiuto. Innanzitutto pensiamo a salvare delle vite e contemporameante procediamo con l’evacuazione”. Poi, ha concluso, “penseremo alla messa in sicurezza di altri edifici e a una fase successiva di rinascita”.

Per far fronte al disastro sono iniziati i piani di soccorsi. Il Giappone ha mobilitato 50.000 militari e personale di soccorso avviando così un piano di salvataggio e di recupero. Le forze della Difesa hanno messo in campo centinaia di navi, aeromobili e veicoli diretti verso la zona della costa del Pacifico dove almeno 1.000 persone sono morte e interi quartieri sono stati spazzati via dallo tsunami. Aiuti anche da parte della comunità internazionale. Gli Stati Uniti, con quasi 50.000 soldati di stanza in Giappone, ha ordinato a una flotta, tra cui due portaerei, di fornire aiuti.

La Commissione Europea, su richiesta del Giappone, ha attivato il Meccanismo europeo di Protezione Civile per fornire assistenza. In particolare, il Giappone ha chiesto squadre di ricerca e di soccorso e cani per le operazioni di ricerca. Sono infatti 10 mila le persone disperse dopo il terremoto e lo tsunami. “Siamo pronti ad aiutare in qualsiasi modo possibile in caso di necessità – ha sottolineato in un messaggio il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso – Siamo profondamente preoccupati per le notizie del devastante terremoto che ha colpito il Giappone causando un certo numero di morti e gravi danni materiali”. L’Unione europea, aggiunge Barroso, “esprime la sua solidarietà e cordoglio per il popolo e il governo del Giappone e per le famiglie delle vittime in questo momento difficile”.

Per quanto riguarda invece l’esplosione nella centrale nucleare di Fukushima, il governo ha dichiarato l’emergenza atomica e stabilito che i dieci milioni di persone che vivono in un raggio di 20 chilometri dal primo reattore dovrebbero lasciare la zona. La Tepco, l’azienda giapponese che gestisce l’impianto, ha riferito che non c’é stato nessun danno al contenitore del reattore uno nella centrale, secondo quanto riportato dal capo del gabinetto del governo giapponese Yukio Edano. Inoltre, ha aggiunto Edano, i livelli di radiazione vicini all’impianto di Fukushima sono nettamente diminuite dopo l’esplosione. Edano ha inoltre annunciato che: “Abbiamo deciso di raffreddare il contenitore del reattore con l’acqua di mare, in modo da ridurre i rischi più rapidamente possibile”. Almeno tre delle persone evacuate vicino alla centrale nucleare di Fukushima risultano contaminate da radiazioni. I tre sono stati scelti a caso per essere esaminati tra 90 pazienti di un ospedale nella città di Futaba-machi a circa 5 km dalla centrale nucleare, segnala la televisione pubblica Nhk. I pazienti avevano aspettato i soccorsi, dopo il terremoto e lo tsunami che ha colpito ieri il Giappone, su un terreno vicino ad una scuola, passando molto tempo all’esterno, per poi essere trasferiti in elicottero quando l’esplosione ha colpito la centrale.

L’agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone ha valutato l’incidente che si è verificato nella centrale nucleare giapponese di Fukushima, al livello 4 su una scala da 0 a 7. Sulla scala internazionale per un evento nucleare, un incidente di livello 4 indica un incidente del reattore nucleare “con conseguenze locali”. L’incidente di Three Mile Island nel 1979 negli Stati Uniti è stato valutato cinque, mentre il disastro di Chernobyl del 1986 è stato valutato 7.

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