Toscana

Terremoto in Toscana, Rossi: a gennaio contributi messa in sicurezza edifici

“Studieremo- annuncia- un pacchetto regionale, limitato, graduato, sentiremo verificheremo lo presenteremo al Consiglio. Mi auguro che su questo si possa raggiungere col contributo di tutti l’unanimità. Su questi interventi possiamo rilasciare col genio civile della Regione un certificato di messa in sicurezza”. Rossi intende calibrare gli interventi sulle zone classificate a rischio sismico 2 come il Mugello, la Lunigiana, la Valtiberina, la Garfagnana. Compatibilmente con le risorse disponibili nel bilancio a gennaio e con un lavoro costante: “Un grande problema- spiega del resto- non si risolve in un giorno.

Se adottassimo questo modello di intervento dopo 5 anni la situazione sarebbe diversa e migliore, se poi continuassimo anche nel successivo quinquennio potremmo mettere a posto le cose”.

Rossi immagina contributi regionali che possano andare anche a chi è incapiente, in maniera da estendere il più possibile il raggio d’azione sugli edifici. La Regione da parte propria si impegnerebbe a verificare l’effettiva esecuzione dei lavori. Al contempo è essenziale per il governatore coinvolgere il Parlamento. A tal proposito lancia l’idea di una proposta di legge sottoscritta da 5 Consigli regionali per predisporre un piano nazionale di interventi che coinvolga tutta la fascia appenninica, in Toscana e nel resto d’Italia. Perché, sostiene, “o riusciamo a fare dell’Appennino l’oggetto di un grande intervento nazionale oppure non possiamo meravigliarci che queste zone siano abbandonate con tutte le conseguenze sulla tenuta complessiva della montagna. Su questo il Paese rischia molto. Con lo stesso criterio del pacchetto regionale si faccia dunque un piano decennale, quindicennale”.