Toscana

Toscana, 33 Comuni e una Provincia al voto

Sono in totale 33, tra cui 3 capoluoghi di provincia (Arezzo, Grosseto e Siena), i Comuni toscani che andranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Si vota anche per la Provincia di Lucca. Complessivamente saranno oltre 400 mila i cittadini toscani chiamati alle urne, pari al 13,6% del corpo elettorale regionale. La maggior parte delle amministrazioni comunali coinvolte nella tornata elettorale si trova in provincia di Arezzo (9) seguita dalla provincia di Grosseto (6) dove si presenta uno scontro interessante per Castiglione della Pescaia, il comune costiero dove il centrodestra amministra da dieci anni. Il sindaco uscente Monica Faenzi, parlamentare e portavoce regionale del Pdl, ‘lancià la sua vice Sandra Mainetti. Se la vedrà con Roberto De Santis (Pd), ex sindacalista. Al voto anche nel pisano (5 Comuni), in provincia di Lucca (4), Siena (4), Livorno (2) come Massa Carrara, e un Comune rispettivamente nelle province di Firenze e Prato. Tra i Comuni chiamati al rinnovo 7 hanno una popolazione superiore a 15.000 abitanti. Sono 15 i sindaci al secondo mandato che non potranno ricandidarsi. In base al decreto legge 25 gennaio 2010, complessivamente, rispetto alla consiliatura precedente, per i 32 Comuni al voto il numero dei consiglieri comunali varierà da 602 a 469, con un ‘taglio’ di 133 unità, mentre il numero massimo consentito di assessori comunali passerà da 206 a 147, con una diminuzione di 59 unità. Tra i temi oggetto di attenzione, al di là dei vincitori, ci sarà innanzitutto il primo test elettorale per il Terzo polo, che si presenta però diviso alla corsa per la Provincia di Lucca (l’Udc sostiene Gabriele Brunini con il Pdl, mentre Fli e Api supportano Giuliana Baudone) e per il Comune di Grosseto (Udc e Api sono alleati con il Pd, Fli con il Pdl) mentre a Siena Fli, Udc e Api sostengono il candidato ‘civico’ Gabriele Corradi. Da vedere anche la ‘prova del nove’ per Idv e Lega Nord dopo l’exploit alle ultime regionali (rispettivamente 9,4 e 6,5%).Ecco in dettaglio le sfide più significative.AREZZO: SFIDA FANFANI-SESTINI,MA C’É PURE EX SINDACO LUCHERINIPer cercare di strappare la poltrona al primo cittadino uscente, Giuseppe Fanfani, nipote di Amintore, il Pdl – per la consultazione del 15 e 16 maggio – mette in campo un ‘pezzo da novanta’ della politica aretina: Grazia Sestini. Fanfani, 64 anni, avvocato, già deputato del Pd (sostenuto anche da Sinistra e libertà, Idv e Sinistra per Arezzo, con i simboli Prc e Verdi), rivendica il lavoro svolto nei cinque anni alla guida della città e propone un programma fatto di punti concreti: “La seconda stazione sulla direttissima; la seconda ‘faccia’ dell’attuale stazione collegata direttamente con il Pionta e l’ospedale; una rete di parcheggi che consenta una progressiva e condivisa pedonalizzazione del centro storico; il raddoppio del raccordo autostradale, la realizzazione del Nodo di Olmo, la trasformazione della ex area Lebole, che dovrà costituire la prima bella immagine di Arezzo per chi entra in città, la realizzazione della chiusura a nord, il completamento del centro Fiere e congressi, con la realizzazione del parcheggio e della rotatoria di Via Fiorentina”. Grazia Sestini, 53 anni, già sottosegretario al Lavoro con delega alla Politiche sociali, ha l’appoggio, oltre che del Pdl, della Lega Nord e de La Destra. Tre i punti fondamentali attorno a cui ruota il programma elettorale dell’ex sottosegretario: Arezzo ha “bisogno di un nuovo slancio economico, ha bisogno di essere più pulita ed accogliente, ha bisogno che ognuno si senta sicuro e libero in casa propria”. Elemento centrale dell’agenda elettorale è il lavoro, nella convinzione che “é compito del sindaco adoperarsi per individuare gli strumenti più idonei ed efficaci per garantire ai suoi concittadini ed imprenditori un comune vitale in grado di offrire opportunità“. Il Terzo Polo si presenta al voto sostenendo Luigi Scatizzi, 47 anni, segretario provinciale dell’Udc. In campo anche l’ex sindaco (2001-2006) di centrodestra Luigi Lucherini, 81 anni, con la lista civica ‘Progetto per Arezzo’, che si propone per una “rinascita” della città. Lucio Bianchi sarà il portabandiera dei ‘grillini’ mentre Francesco Macrì (ex Pdl, lato An) è il candidato della lista ‘Arezzo Domani’, di area centrodestra. GROSSETO: CON SINDACO USCENTE PD-UDC, SFIDANTE CON FLI E PDLGrosseto si presenta alle elezioni comunali con 6 candidati in campo e alleanze inedite. Il sindaco uscente Emilio Bonifazi (Pd) sperimenta l’alleanza tra il suo partito, l’Udc e l’Api (ma ha anche l’appoggio di Idv, Socialisti, e lista civica ‘Grosseto Insieme’). Bonifazi mette al primo posto del programma l’economia: “In questo momento Grosseto soffre per il poco lavoro, sia per i giovani, sia per i 45-50enni che sono rimasti a piedi. Il pubblico deve intervenire, prima di tutto mettendo le imprese nelle condizioni di funzionare meglio. E quindi di assumere”. E poi le opere, con il nuovo ospedale che è “fondamentale” per la città, ma anche i progetti di recupero della stazione e dell’area del Consorzio agrario. Il Fli (con la dizione Nuovo polo per Grosseto) ha scelto Mario Lolini, sostenuto anche dal Pdl. Agricoltore, già consigliere comunale e assessore, Lolini, 53 anni, incassa anche l’appoggio di Lega Nord, La Destra, Pri, Psdi, Adc e altre liste civiche. Lolini vuol far sì che Grosseto torni a “essere la ‘capitale’ della Maremma” agendo sul “disagio sociale, il degrado urbano, la sicurezza, l’emarginazione delle frazioni”. Il candidato intende poi “rimettere in moto l’economia aiutando le piccole imprese a crescere e promuovendo il turismo”. Alcuni esponenti finiani, però, hanno scelto, non senza polemiche, di correre con Massimo Felicioni, 47 anni, architetto, alla guida della lista civica ‘Grosseto Oggi per la sua identità’. Felicioni scende in campo contro “questi esperti, professionisti della politica locale” che “fanno molti sbagli passando sopra la testa del cittadino”. L’inedita alleanza tra Pd e Udc ha provocato la rottura tra i democratici e la sinistra e la presentazione della candidata a sindaco Cristina Citerni, insegnante, esponente della Cgil scuola, che ha l’appoggio di Sel, Pdci, Rifondazione Comunista e Verdi. Per lei un programma fondato su centralità del lavoro, diritti civili e laicità delle istituzioni, ambientalismo, valorizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni, dialogo costante con le rappresentanze sociali. Completano il quadro il candidato a primo cittadino del Movimento a Cinque Stelle Giacomo Gori e quello del movimento Mat-Lega Maremma, Alessandro Bragaglia. SIENA: EX PILOTA CONTRO DEPUTATO PD. MA LISTE CIVICHE PREMONOA Siena l’ex pilota lancia la sfida al parlamentare del Pd. Ma l’outsider Gabriele Corradi (padre del calciatore Bernardo) sostenuto da liste civiche e Terzo polo non si vuol far sorpassare. Sono 15 le liste presentate per la corsa alla conquista del Comune di Siena, alle elezioni del 15 e 16 maggio, con cinque candidati a sindaco per prendere il posto di Maurizio Cenni. Il candidato del centrosinistra Franco Ceccuzzi (deputato Pd) è sostenuto da sei liste: Pd, Idv, Federazione della Sinistra, Sel, Riformisti e Siena Futura. Sono quattro le liste a sostegno del candidato di centrodestra, Alessandro Nannini, che è appoggiato da Pdl, Lega Nord (che in un primo momento aveva opposto un secco ‘no’ alla candidatura ma poi ha messo da parte i mal di palcia), la sua lista civica “Io Amo Siena” e dal Movimento per la Difesa della senesità.Gabriele Corradi, dirigente in pensione del Monte dei Paschi, è invece sostenuto dal Nuovo Polo per Siena (Fli, Api, Udc), dalle Liste Civiche Senesi e dalla lista civica “Per Corradi Sindaco”. Laura Vigni è la candidata di ‘Sinistra per Siena’ mentre Michele Pinassi è sostenuto dal movimento dei ‘grillini’ ‘Siena 5 Stelle’. Ceccuzzi propone una ‘Carta per Siena’ basata su partecipazione, “valorizzazione del merito e delle competenze”, “trasparenza sulle indennità e sulle nomine”, la “riduzione dei compensi” e “non cumulabilità degli incarichi”, promette una giunta fatta al 50% da donne, un nuovo piano del traffico. Ceccuzzi vede una Siena “polo di eccellenza nell’enogastronomia” ma anche terra di “farmaceutica e biotecnologie” e lancia la sfida della città capitale della cultura nel 2019. Nannini vuole “riportare sotto controllo la spesa pubblica”, intende valorizzare Ateneo e Fondazione Mps, lanciare “una politica di marketing territoriale” per attrarre il turismo ma per far questo occorre anche “il funzionamento delle infrastrutture principali, che devono essere completate”. Sul fronte economico, l’ex pilota propone “accesso al credito agevolato”, ma anche “interventi di defiscalizzazione, assistenza finanziaria, incentivi per chi apra nuove attività nel centro storico e nelle frazioni”. A guidare la lista di sostegno a Corradi sarà l’ex ministro guardasigilli Claudio Martelli. “Rilanciare il turismo, soprattutto quello culturale visto il patrimonio della città, anche legandolo alle eccellenze sportive. Fermare la cementificazione selvaggia. E mettere persone competenti nei cda di nomina comunale”, i punti principali del programma. LUCCA: PROVINCIA, EX PRESIDENTE MISERICORDIE SFIDA BACCELLI (PD)Stefano Baccelli (Pd) va a caccia del bis alla guida della Provincia di Lucca, ma deve vedersela con Gabriele Brunini, sostenuto dal Pdl, già presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia. Chiedendo il voto per una “questione di buon senso” (questo lo slogan proposto), Baccelli, 56 anni, avvocato, di provenienza Ppi e Margherita, è sostenuto da Pd, Idv, Sel, Psi, Federazione della sinistra, Pri, Pensionati e una lista civica. Nel suo programma propone, dal punto di vista economico, gli obiettivi dell”’incremento dell’attrattività e dell’accoglienza del territorio”, il “ricorso a fonti energetiche alternative in grado di utilizzare e preservare la qualità degli elementi primari”, “interventi infrastrutturali” nella “compatibilità con la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico”. Baccelli promette anche “una Pubblica Amministrazione garante dei diritti fondamentali e luogo di crescita del senso di responsabilità dei cittadini” e la continuazione delle “politiche locali per la pace”. Brunini, 60, ha lasciato la guida delle Misericordie proprio per candidarsi (cosa che ha creato qualche ‘malessere’ nel movimento) alla guida di una coalizione formata da Pdl, Udc, Lega Nord, La Destra. Brunini ha in mente una Provincia diversa: “Un ente snello, meno burocratico, che serva davvero”, che baserà la “sua azione politica” sul “principio della sussidiarietà verticale e orizzontale”. Da un punto di vista economico, l’obiettivo è quello di “un nuovo patto con il sistema delle imprese” per “sostenere le piccole e medie imprese, sopratutto quelle più colpite dalla crisi economica e occupazionale, e al tempo stesso quello di valorizzare le filiere a maggiore specializzazione”. “Alternativa a Pd e Pdl”, si presenta Giuliana Baudone (ex consigliera regionale di An), rappresentante del Nuovo Polo (Fli, Api, Repubblicani Liberali, Donne al Governo, Forza Lucca e liste civiche). La Baudone promette una revisione totale dell’ente, con razionalizzazioni e risparmi per almeno 2,5 mln. “Con quei fondi – spiega – promuoveremo formazione e riqualificazione professionale per giovani donne e giovani uomini espulsi dal mondo del lavoro a causa della crescente crisi occupazionale”. (Fonte: Asca)