Toscana

Toscana: da fine 2013 la ripresa, ma servirà puntare sulle imprese

I lavori sono stati aperti dal Presidente della Bcc di Signa Maurizio Rugi, che ha ringraziato gli intervenuti esprimendo al contempo «la disponibilità della Bcc Signa a continuare ad essere, tanto più in momenti difficili come questi, interlocutore serio e affidabile per aziende e privati». Ha poi fatto seguito la relazione del direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti, intitolata «La difficile uscita dalla crisi». «La fase recessiva proseguirà nei prossimi mesi – ha spiegato Casini Benvenuti – che saranno molto duri sotto questo punto di vista. Un primo accenno di ripresa, seppur lenta, si avrà solo a partire da fine 2013». Guardando al caso toscano, il presidente dell’Irpet ha rilevato che l’unico settore che ha tenuto in questi anni è stato quello relativo alle esportazioni estere, che possono rappresentare una specie di traino per l’economia nell’immediato futuro.

«Da una ripresa delle esportazioni – ha aggiunto Casini Benvenuti – il resto del sistema dovrebbe essere trascinato, con le imprese che torneranno ad investire incentivando i consumi». Nonostante numeri preoccupanti per quanto concerne l’occupazione (80 mila lavoratori in meno, aumenta il ricorso alla cassa integrazione ecc.) il sistema ha dimostrato comunque di reggere: «Sono stati persi 24 mila posti di lavoro, meno di quanto ipotizzato prima di una crisi che, è bene ricordarlo, rappresenta la più grave da quella celeberrima del ’29. Le stime di crescita nel 2014 e 2015 sono più che plausibili, ma non sarà automatico né facile arrivarci. Servirà la nascita di tante nuove imprese, che investano e lavorino soprattutto con l’estero».

Il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni ha riassunto «il senso di frustrazione, di precarietà, lo sconcerto che esiste ormai da tempo nei nostri enti, dovuto all’incertezza sulla sorte delle Province. Chiediamo alla politica di decidere, in un senso o nell’altro, e di farlo presto: attualmente le Province sono in uno stato di ibernazione che paralizza tutte le attività. I tagli ipotizzati significherebbero un’abolizione di fatto». Sul recente declassamento degli aeroporti toscani, Pieroni sostiene infine che «l’unica strada percorribile per valorizzare i nostri principali scali rimane quella dell’integrazione tra gli stessi». I lavori sono stati chiusi dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Salvadori.