Toscana

Toscana energia: il gigante fa discutere

di Simone PitossiToscana Energia è appena nata ma le critiche fioccano da ogni parte. L’azienda nasce dalla fusione di Fiorentinagas e della pisana Toscana Gas, le due maggiori società del settore energetico in Toscana. L’atto costitutivo della nuova holding è stato firmato con il partner industriale Italgas e i sindaci delle città interessate.

Questa operazione porterà, in un anno e mezzo, alla completa operatività di due società: la holding delle reti, a maggioranza pubblica, e la società di vendita, a maggioranza privata. Soddisfatti Comuni e Regione. «Una prova concreta dell’impegno toscano a fare sistema» dice il presidente regionale Claudio Martini. «Garantirà una maggiore efficienza, con vantaggi per cittadini e imprese» dice il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. Il sindaco di Pisa Fontanelli va più in là: «Ci auguriamo che questo nuovo soggetto che abbiamo creato, diventi ancora più forte con convergenze con altre realtà, da svilupparsi nel settore gas e energia. E dovremmo ripetere lo stesso modello, efficace, anche nel settore dell’acqua». Infatti, si pensa e si lavora già ad allargare le alleanze oltre le province di Firenze (Empoli compresa), Pisa e Pistoia. Magari a Prato, Siena, Arezzo. Se questo avvenisse, la fusione, che ora fa di Toscana Energia il quinto polo del gas italiano spingerebbe in alto la holding al quarto posto.

Ma tutto non piace né a destra né a sinistra, né a Pisa né a Firenze e neanche a Pistoia. Le critiche – condivise dalle opposizioni di tutte e tre i capoluoghi di provincia – nascono innanzitutto sul modo di procedere dell’operazione che non avrebbe interessato i consigli comunali. In secondo luogo, a Firenze, si fa notare che nonostante il secondo azionista sia il Comune fiorentino (con oltre il 23%), nessun «fiorentino» avrà ora ruolo di primo piano: l’attuale presidente di Fiorentinagas reti, Lorenzo Becattini, diventerà vicepresidente. Presidente sarà Giuseppe Biondi, attuale presidente della pisana Toscana Gas da cui arriverà anche l’amministratore delegato, Pier Borra. La presidenza della società di vendita andrà ad un pistoiese, l’amministratore indicato dai privati. Sede amministrativa a Pisa, legale a Firenze, vendite a Pistoia. Paolo Amato e Gabriele Toccafondi, capogruppo e vicecapogruppo di Forza Italia si chiedono se siano «scelte politiche» e «quale sia il loro senso». «Non è la prima volta – concludono – che si assiste ad una fuga da Firenze di parti importanti dell’economia cittadina».

A chi paventa un ruolo minoritario per Firenze nell’operazione ha risposto Manuele Auzzi, segretario dell’Unione metropolitana fiorentina dei Ds sottolineando come «Firenze abbia avuto un ruolo da protagonista e detiene la maggioranza insieme agli altri comuni».

Ma le critiche arrivano anche da Pisa. Interprete di questa posizione è il consigliere regionale pisano Luca Paolo Titoni che boccia la maxi fusione dicendo che non c’è «nessun vantaggio per i cittadini»: «Non ci sono risparmi per l’utenza, non ci sono aumenti di posti di lavoro, non c’è la prospettiva di una migliore disponibilità di gas per famiglie ed imprese». Infine c’è la posizione di della segreteria regionale di Rifondazione comunista che si dice «contraria al progetto industriale toscano per il settore gas ed energia».

Le critiche maggiori riguardano l’assetto. La costituzione di una società toscana del gas, sottolinea il segretario regionale Niccolò Pecorini, «poteva essere l’occasione per innestare un processo di ripubblicizzazione delle aziende, rafforzando ulteriormente la presenza e il ruolo pubblico nella società delle reti. Grave invece è aver affidato alla parte privata la stragrande maggioranza della Società di Vendita che avrà profitti e gestirà i rapporti con i cittadini, svolgerà il ruolo d’indirizzo strategico operativo sull’energia, mettendo una forte ipoteca sulla piena capacità strategica del pubblico sul piano energetico regionale».

La schedaToscana Energia S.p.A. si posiziona al quinto posto tra le imprese che in Italia operano nel settore della distribuzione del gas metano. Sono 97 i comuni che ha in gestione, oltre 7.900 i km di condotte su cui opera, 600.000 gli utenti allacciati alla sua rete, oltre 1 miliardo e 100 milioni i metri cubi di gas che ogni anno trasporta. Insieme con le società di vendita che vi sono collegate occupa 600 dipendenti ed ha un fatturato annuo di oltre 450 milioni di euro. Il Consiglio d’Amministrazione della nuova società è composto da Giuseppe Biondi (presidente) e da Paolo Bambagioni, Lorenzo Becattini (vicepresidente), Fabrizio Bernardini, Pier Borra, Luigi Fici, Italo Gaglianò, Biagio Marinò, Mario Testa, Gloria Testi e Federico Regola. Amministratore delegato è Pier Borra.