Toscana

Toscana, «rigore ed equità» per far fronte ai tagli del governo

di Omar Ottonelli

Si apre una fase davvero nuova per l’ente regionale, nella quale la sfida è coniugare rigore, equità e sviluppo». Così si conclude l’Introduzione alla versione preliminare della legge di bilancio di previsione per il 2012 e pluriennale per il 2012-14, recentemente trasmessa dalla Giunta al Consiglio Regionale, dove se ne è conclusa la discussione.

Il documento, che sarà accompagnato da una serie di leggi collegate, è un pesante atto di accusa contro il Governo centrale. Secondo le stime della Giunta, i sacrifici imposti dall’esecutivo e dal patto di stabilità dovrebbero comportare, da qui al 2014, una contrazione annua delle disponibilità di circa 500 milioni: una prospettiva che, in assenza di correzioni, il documento non esita a definire «catastrofica».

Per far fronte ai minori trasferimenti, la Giunta esclude un aggravio generalizzato delle imposte. Un maggior gettito è tuttavia atteso dalla progressiva estensione del meccanismo dell’Isee, l’indicatore che consente di ripartire il costo dei servizi fra i contribuenti sulla base delle rispettive capacità reddituali, assicurando quindi – quel che più si è inteso sottolineare – una maggior equità distributiva («non c’è ingiustizia più grave», assicura il documento, citando implicitamente don Milani, «che fare parti uguali per diseguali»).

Per contenere le uscite, la Regione si impegna a proseguire la politica di revisione e razionalizzazione della spesa e propone un ventaglio di iniziative che vanno, tra le altre, dalla dismissione di parte dell’edilizia residenziale pubblica alla valorizzazione del patrimonio immobiliare non strumentale delle Asl, passando per l’abolizione dell’albo degli artigiani.

Sul fronte degli impieghi, la priorità dichiarata è il rilancio dello sviluppo, soprattutto attraverso l’attività di monitoraggio delle opere pubbliche strategiche, funzionale a far ripartire gli investimenti. In Toscana si contano oltre 1.500 cantieri (quasi tutti in capo a Provincie e Comuni), per un investimento totale di 2,7 miliardi, 2,2 dei quali gravanti sulle casse regionali; il monitoraggio sarà teso ad accelerarne la realizzazione, anche mediante l’esercizio del potere sostitutivo concesso proprio alla Regione dalla recente legge per le opere strategiche (legge regionale 35/2011). Esso interesserà in modo particolare la realizzazione delle terze corsie e l’Alta Velocità ferroviaria nel tratto fiorentino, anche se la Giunta si impegna ad estendere le opere per il potenziamento e la messa in sicurezza di tutti i tratti autostradali regionali, della Fi-Pi-Li, della Grosseto-Fano e della Siena-Firenze. I risultati dello studio sono attesi per la fine di novembre. Sempre dal lato degli impieghi, sarà accelerata l’informatizzazione dei servizi e, nell’ambito degli interventi per la cosiddetta green economy, sarà istituito un fondo di garanzia per gli investimenti in energie rinnovabili.

Lo sforzo maggiore, tuttavia, sarà riuscire a mantenere il livello dei servizi pubblici sinora offerti. A conti fatti, considerando i tagli prescritti dal Governo, per garantirli – lo ha dichiarato un preoccupato Governatore Rossi – mancherebbero da subito all’appello 200 milioni. Il piano di spendig review, per la revisione e il contenimento delle spese, e quello di lotta all’evasione fiscale, già avviati dagli scorsi esercizi, potrebbero dimezzare lo sbilancio, ma – ha concluso Rossi – occorrono dallo Stato almeno 100 milioni, senza i quali la Regione non sarebbe in grado di garantire le proprie prestazioni.

Nel corso della discussione in Consiglio, la maggioranza, con Ivan Ferrucci e Paolo Bambagioni (Pd), ha difeso le proposte della Giunta, sottolineando gli sforzi compiuti dinanzi alle pesanti decisioni del Governo e ricordando i risultati dell’efficace campagna contro l’evasione intrapresa dell’assessore Nencini.

Le opposizioni, dal canto loro, hanno sollevato non poche perplessità. Il capogruppo regionale del Pdl, Alberto Magnolfi, ha ridotto il documento a pura «propaganda antigovernativa»: «la Regione parla di grandi obiettivi – ha aggiunto – ma in verità sta realizzando poco o niente». Più severo il leghista Antonio Gambetta Vianna, che ha bollato il preliminare come «un libro dei sogni pieno di bei propositi, ma senza niente di concreto». Di una Giunta rifugiata «solo dietro le responsabilità del Governo» ha parlato anche Giuseppe De Carlo (Udc), che, pur apprezzando l’estensione del meccanismo dell’Isee, ha lamentato l’assenza di interventi per invertire il declino demografico.

Da più parti, infine, è stato condiviso l’allarme per i mancati trasferimenti destinati al trasporto pubblico locale; a questo proposito, un documento votato all’unanimità alla fine del dibattito ha rivolto al Governo l’invito a onorare l’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010.

Nelle prossime settimane probabili emendamenti definiranno ulteriormente i contenuti della finanziaria e del pacchetto di leggi che l’accompagneranno. Il voto sul documento definitivo, come sempre, è atteso entro la fine dell’anno.

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