Toscana

Trasferimento 118 da Prato, il volontariato contesta la Regione

Corsinovi parla a nome di Misericordia, Pubblica Assistenza e Croce d’Oro che questo pomeriggio hanno voluto esprimere tutta la loro rabbia contro la direzione generale dell’assessorato alla salute e la direzione generale dell’azienda ospedaliera pratese. Le tre associazioni di volontariato hanno incontrato la stampa in modo congiunto, erano presenti i vertici locali, regionali e i responsabili dei servizi di emergenza-urgenza. Presenti anche le istituzioni cittadine, con Alessio Beltrame per la Provincia e Annalisa Nocentini per il Comune di Prato, vicine alla protesta delle associazioni.

«Il percorso con il quale si è arrivati al trasferimento di questa mattina – continua Corsinovi – non solo non è lineare ma è inconcepibile. La commissione tecnica, istituita dalla stessa Regione per esprimere una valutazione circa la migliore soluzione organizzativa per il riassetto delle centrali del 118, ha espresso parere diverso, preferendo la soluzione di Pistoia. Mandando Prato con Firenze – conclude il presidente – la Regione ha sconfessato se stessa».

L’ultimo incontro a livello regionale, tra mondo del volontariato e direzione generale dell’assessorato, si è svolto lunedì scorso. Riunione conclusasi con esito interlocutorio, tant’è che era stato fissato per il 18 febbraio un successivo appuntamento. Poi ieri è arrivata una nota con la quale la Regione ha comunicato il trasferimento, con effetto immediato, a Firenze per la giornata di oggi. «Questo non lo possiamo accettare», aggiunge Corsinovi, «vorrei ricordare che per legge regionale le associazioni di volontariato non possono essere considerate dei meri fornitori di servizi ma veri e propri partner». Secondo Misericordia, Pubblica Assistenza e Croce d’Oro il primo colpevole di questo pasticcio è il direttore generale della Asl pratese Edoardo Majno. «Da mesi abbiamo chiesto di poterlo incontrare e la risposta è stata un silenzio assordante, rotto solamente – dice sarcastico Corsinovi – dal suono delle sirene delle nostre ambulanze accese il giorno dell’inaugurazione del nuovo ospedale di Prato alla quale, peraltro, non eravamo stati invitati».

Domani le associazioni dovrebbero incontrare il presidente Enrico Rossi, riunione che però potrebbe saltare per la concomitante direzione nazionale del Pd a Roma.

Oltre a contestare il metodo con il quale si è arrivati allo switch off di questa mattina, le tre associazioni denunciano il fatto che il trasferimento è avvenuto in un luogo, la centrale operativa fiorentina, che considerano «inidonea e non sicura, perché non antisismica e a rischio in caso di esondazione dell’Arno. Tant’è che tra qualche mese anche quella sede sarà chiusa e trasferita in un nuovo edificio». Mentre, secondo Corsinovi e gli altri, «la sede di Pistoia risponde a tutti i criteri operativi e in più ha una gestione delle emergenze identica a quella di Prato. Questo aspetto era stato evidenziato molto bene dalla relazione della commissione tecnica regionale».

Proprio nel corso della conferenza stampa i responsabili dei servizi di Misericordia, Pubblica Assistenza e Croce d’Oro hanno appreso che la centrale del 118 pratese non sarà ancora chiusa. «Lì si continueranno a gestire le chiamate per i trasferimenti dei pazienti da un ospedale all’altro», afferma Andrea Biagi, responsabile della Croce d’oro, che aggiunge «ma non dovevano chiuderla con urgenza perché non idonea? Dove sta la verità?».