Toscana

Treni. Bologna-Prato, si parte a ottobre: cantieri in tre fasi

La prima tratta interessata dai lavori sarà quella fra Pianoro e San Benedetto Val di Sambro, seguita dalla San Benedetto-Vernio e infine dalla Vernio-Prato. La tratta Bologna-Pianoro invece non è interessata dai lavori e rimarrà disponibile anche durante l’attività dei cantieri. Questa decisione è uno dei risultati del protocollo d’intesa siglato da Rfi, Regione Emilia-Romagna e Regione Toscana, che stanno anche predisponendo il nuovo orario in vigore sulla linea durante i lavori.

Dal lunedì al venerdì, nella tratta di volta in volta interessata dai cantieri, sarà prevista la circolazione a binario unico da mezzanotte alle 9.30 del mattino e dalle 16.30 alle 24. Il traffico sarà invece sospeso del tutto dalle 9.30 alle 16.30. In questo modo, spiega Rfi, «sarà garantita la mobilità su ferro nelle fasce pendolari e il servizio notturno, senza deviazione su percorsi alternativi, dei treni a lunga percorrenza e merci». Sul resto della linea, durante i lavori, il traffico verrà invece sospeso su entrambi i binari dalle 9.30 alle 13.30 e su un solo binario dalle 13.30 alle 14.30. A conti fatti, spiega Rfi, «nei giorni feriali sarà garantito il 90% dei treni regionali nelle fasce pendolari e sarà possibile far circolare il 65% dei treni a lunga percorrenza (il 100% in fascia notturna). La continuità del traffico merci sarà garantita in parte con l’utilizzo di percorsi alternativi, in parte sulla stessa linea Bologna-Prato in orario notturno».

Il mantenimento di questo livello di offerta di treni sulla Bologna-Prato durante i lavori, però, «renderà indispensabile dalle 9.30 del sabato alle 16.30 della domenica per tutta la durata del cantiere la sospensione totale del traffico ferroviario fra Pianoro e Prato», sottolinea Rfi. Il servizio ferroviario sarà integrato da autobus. Per questo, al momento sono in corso di elaborazione, parte della Regione Emilia-Romagna, i risultati di un’indagine realizzata all’inizio dell’anno e «mirata a mappare l’utilizzo della linea, per meglio pianificare servizi sostitutivi che riducano il più possibile i disagi agli utenti durante i lavori». Il protocollo d’intesa tra Rfi e Regioni prevede tra le altre cose anche l’istituzione di un osservatorio permanente, composto anche da rappresentanti degli enti locali, per tenere informati costantemente cittadini, viaggiatori e operatori ferroviari sull’avanzamento dei lavori.

I cantieri sulla Bologna-Prato, che fa parte del corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo, servono per adeguare la linea agli standard previsti dalla Ue per il traffico merci, oltre a riqualificare e potenziare l’intera infrastruttura per il servizio passeggeri. Si tratta cioé di «opere indispensabili a garantire il collegamento dei porti dell’area logistica costiera toscana e del sistema logistico e portuale emiliano-romagnolo con il centro e il nord dell’Europa- spiega Rfi- ma tutto il traffico ferroviario ne beneficerà, in termini di maggiore regolarità del servizio e potenzialità della linea».

Gli interventi sulla Bologna-Prato riguardano sia binari, linea di contatto e gallerie (dovrà essere ampliata la sagoma della linea per consentire il passaggio dei container) sia gli impianti tecnologici e di gestione del traffico, grazie ai quali «aumenterà l’efficienza e l’affidabilità» della linea. L’attività più complessa sarà l’allargamento di circa 20 chilometri di gallerie (su un totale di 40). Allo stesso tempo saranno migliorate anche le stazioni di Pianoro, Monzuno, Grizzana, San Benedetto Val di Sambro, Vernio e Vaiano (rialzo marciapiedi, percorsi per ipovedenti, ascensori).

Le stazioni di Monzuno e Vaiano, in particolare, saranno attrezzate per permettere la gestione di treni merci lunghi fino a 750 metri (standard europeo). Rfi si è impegnata anche a valutare la realizzazione di parcheggi nelle aree vicine alle stazioni non più funzionali all’esercizio ferroviario. Previsto, infine, da parte della Regione Toscana la promozione di uno studio per «valutare nuovi modelli di servizio ferroviario con l’eventuale utilizzo di nuove fermate». Le modalità di esecuzione dei lavori sono state testate a gennaio e febbraio, nel corso di due fine settimana durante i quali è stata sospesa la circolazione dei treni.