Toscana

Troppi incidenti sul lavoro, controlli a tappeto nei cantieri

di Simone Pitossi

Gli incidenti sul lavoro in Italia negli ultimi anni hanno fatto più morti della seconda Guerra del Golfo. Il dato è dell’Eurispes, che ha calcolato come dall’aprile 2003 all’aprile 2007 i militari della coalizione che hanno perso la vita sono stati 3.520, mentre, dal 2003 al 2006, in Italia i morti sul lavoro sono stati ben 5.252. E dall’inizio dell’anno sono 39 le vittime sul lavoro nella sola Toscana. Il dato è aggiornato all’ultimo incidente sul lavoro di martedì scorso a Lido di Camaiore (Lucca). Il primo a intervenire è Maurizio Petriccioli, segretario generale della Cisl Toscana: «Quanti morti dovremo contare ancora prima di assistere ad un’assunzione di responsabilità vera e concreta da parte delle imprese per il rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri?».

«Nei cantieri – aggiunge – i lavoratori continuano a morire e l’inerzia delle imprese è insopportabile. Perché se il lavoratore non rispetta le norme e non lavora in sicurezza la responsabilità prima è dell’impresa, perché è l’impresa che ha la responsabilità di quanto avviene in cantiere. Non bisogna consentire più a nessuno, né per lassismo, né per mancanza di cultura della sicurezza, di non rispettare le norme di sicurezza. E questo lo si fa con i controlli e le sanzioni degli organi preposti, ma in primo luogo con il controllo di chi ha la responsabilità del cantiere». «Perché in alcuni posti di lavoro – continua Petriccioli – le norme di sicurezza si rispettano e in altri no? Evidentemente dipende da quanto impegno le imprese mettono, dal capocantiere in giù, per far rispettare le norme» Secondo il sindacalista «non si può scaricare la responsabilità sui lavoratori se non vengono rispettate le norme di sicurezza». «Noi ci impegniamo da tempo per diffondere tra i lavoratori una cultura della sicurezza – conclude Petriccioli – e siamo pronti a impegnarci ancora di più, assieme alle imprese, per questo scopo. Ma intanto occorre obbligare i lavoratori a rispettare le norme. E questo spetta alle imprese».

Nel frattempo il problema degli incidenti sul lavoro è stato al centro del tavolo di concertazione che si è svolto mercoledì scorso tra Regione, forze economiche, sociali e sindacali. Da parte sua l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi ha annunciato che in Toscana partirà una campagna straordinaria di vigilanza sui cantieri edili e saranno visitati oltre 500 lavori in corso. «Saremo inflessibili – ha detto l’assessore regionale – perché l’andamento degli infortuni ci preoccupa sempre di più; sappiamo che con la bella stagione l’attività edilizia raggiunge il suo apice e si impenna la probabilità di incidenti gravi. È quello che sta avvenendo, ed è inaccettabile. Quindi facciamo uno sforzo straordinario che ci porterà dal 22 maggio al 22 giugno a controllare oltre 500 cantieri. Vigileremo soprattutto sulle situazioni “sotto il minimo etico”, per le quali prevediamo l’applicazione radicale degli strumenti repressivi, sospensione dei lavori compresa». I cantieri considerati sotto «il minimo etico» sono quelli nei quali c’è una «scarsa o nessuna osservanza» delle precauzioni contro i rischi gravi di infortuni, e in cui coesistono due condizioni: grave ed imminente pericolo di infortuni direttamente riscontrato, soprattutto per caduta dall’alto e una situazione non sanabile con interventi facili ed immediati.