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UE, AREA SCHENGEN PIU’ AMPIA, MENO FRONTIERE IN EUROPA

“Le famiglie, i parenti e gli amici che vivono su lati diversi di una frontiera potranno rendersi visita più facilmente. Le eterne code ai valichi di frontiera scompariranno. Le regioni frontaliere si svilupperanno assieme, in quanto sarà più semplice spostarsi da una regione all’altra”. Utilizzano esempi concreti i portavoce della Commissione Ue per spiegare ciò che avviene da oggi, con l’ampliamento dell’area-Schengen. Estonia, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria sono entrate così nello spazio che assicura libertà di circolazione ai cittadini Ue. Il presidente dell’Esecutivo, José Manuel Barroso, chiarisce che con questa novità “possiamo viaggiare liberi tra i 24 paesi dello spazio Schengen senza subire controlli alle frontiere interne terrestri e marittime, dal Portogallo alla Polonia, dalla Grecia alla Finlandia”. “Desidero congratularmi – aggiunge – con i 9 nuovi Stati Schengen per tutto il lavoro svolto. Assieme abbiamo superato i controlli alle frontiere come tanti ostacoli artificiali alla pace, alla libertà e all’unità in Europa, creando i presupposti di una maggiore sicurezza”. In diverse località di confine si sono svolte la notte scorsa cerimonie simboliche di “abbattimento delle frontiere”. “Aderire allo spazio Schengen non è un’impresa facile – chiarisce il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, che ha seguito da vicino l’iter preparatorio, soprattutto in chiave di sicurezza delle frontiere -. Va riconosciuto l’enorme merito di questi Stati membri. Tutti i nuovi paesi Schengen hanno messo a punto avanzati sistemi di sicurezza” dei propri confini. Secondo gli esperti della Commissione, con questo provvedimento di estensione di Schengen (i primi accordi risalgono al 1985) “è previsto un aumento del turismo, con un impatto positivo sulle infrastrutture” e “i precedenti allargamenti ne hanno già dato prova. Ad esempio, alla frontiera tra Salisburgo e Berchtesgaden i cittadini beneficiano delle infrastrutture situate su entrambi i lati della frontiera, tra cui un vasto centro commerciale sul lato austriaco e uno spazio benessere su quello tedesco”. “Rimuovere i controlli alle frontiere interne è anche una questione di fiducia tra gli Stati membri. Grazie a un rigoroso processo di valutazione tra pari, gli Stati membri garantiscono che ciascuno di essi sia attrezzato per controllare le frontiere esterne a nome di tutti gli altri e rilasciare visti validi per l’intera zona Schengen”.Sir