Toscana

Una culla per la vita anche a Pisa, proposta del Centro di aiuto alla vita

«Nella nostra città, anticamente, si trovava un Ospizio dei trovatelli – ricostruisce Cecilia Cardella, volontaria storica del Centro di aiuto alla vita di Pisa.  Sorgeva in via Santa Maria e all’inizio del XV secolo divenne ricovero dei bambini abbandonati. L’ospizio – annesso all’ospedale Santa Chiara – ospitava una ruota, un sistema composto da un tamburo rotante in legno posto all’esterno dell’edificio che consentiva alle povere madri disperate di lasciare il neonato in un luogo sicuro». 

I tempi sono cambiati e anche il tamburo rotante, forse, oggi, appare come uno strumento un po’ datato. Ma «di una culla per la vita credo che la città abbia bisogno». 

La proposta di una Culla per la vita sarà presentata dalle volontarie del Cav questa domenica 9 febbraio in occasione della Festa della vita. Rendez vous  alle ore 15 alla Casa della Città Leopolda.

Le associazioni promotrici

Molte le associazioni che hanno lavorato gomito a gomito per preparare questo evento. Con il Centro di aiuto alla vita anche le associazioni «Respirando», «La Quercia Millenaria Toscana» «I sogni di Jo», l’Azione cattolica diocesana ed il suo Movimento studenti. Le Acli – con il loro servizio di consulenza sui bonus bebé –  l’Associazione nazionale famiglie numerose, Famiglia Aperta, Famiglie nuove. E poi il Consultorio familiare Ucipem. La Casa della giovane. L’Associazione M’ama. I «Giardini delle mamme». L’associazione «Ora Mamma». Il Centro italiano femminile. Unione dei giuristi cattolici. Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta. Il Gruppo Missioni Africa, Opera di promozione dell’alfabetizzazione nel mondo. Comitato Amici di Agata Smeralda. L’Associazione italiana persone down di Pisa. 

Le testimonianze

Durante un talk condotto dai giornalisti del settimanale Toscana Oggi ascolteremo le testimonianze della ginecologa Lorella Battini, della neonatologa Laura Guerrini, della pediatra Laura Bartalena, della counselor Rachele Poggianti, di Edi Cecchini ed Enrico Baroni, promotori della pedagogia dei genitori. L’ostretrica Vanna Bronzini offrirà consigli sull’allattamento, i medici di Pediatria di urgenza pediatrica daranno vita ad un breve corso di disostruzione. 

Le animazioni

Gli operatori dell’associazione culturale Il Gabbiano e della ludoteca «Piccolo mondo di Anna» seguiranno i bambini che arriveranno alla Leopolda, così come la squadriglia Leoni del gruppo Agesci di Pisa 3. Per grandi e piccini lo spettacolo del mago Joyce e l’esibizione del Libero Coro Bonamici. L’evento sarà tradotto nella lingua dei segni italiana grazie ai traduttori della sezione locale dell’Ente nazionale sordi. Il programma completo è sulla pagina face book festa della vita Pisa 2020

Mamma segreta e culla della vita

Non tutti sanno che la legge italiana garantisce a tutte le donne di partorire in anonimato, gratuitamente, ricevendo assistenza medica. E di lasciare alla struttura il bambino appena messo al mondo, senza riconoscerne la maternità. In ottemperanza a questa normativa, la Regione Toscana, ormai da alcuni anni, sta portando avanti il progetto «Mamma segreta» con lo stesso intento di prevenire l’abbandono alla nascita del bambino. 

Purtroppo le cronache raccontano ancora di bambini partoriti e poi «rinvenuti» – quasi per caso – in cassonetti o agli ingressi di palazzi, non necessariamente ancora vivi.

Di qui la proposta di una Culla per la vita, collegata con il presidio ospedaliero di Pisa, dove la mamma, disperata, potrebbe lasciare il bambino da poco partorito, di cui i medici potrebbero prendersi cura, prima dell’avvio delle pratiche di adozione.

Sono 54 le culle per la vita presenti in Italia, da Aosta a Palermo. Solo in Toscana culle per la vita si trovano a Empoli, Massa e Firenze. Alcune sono ospitate in strutture pubbliche, altre in conventi o nei pressi delle sedi del Movimento per la vita. 

Il Centro di aiuto alla vita di Pisa ha sede in via Diotisalvi. Nel 2019 ha seguito un centinaio di mamme, di cui 26 grazie a «progetti Gemma» e a «progetti speciali», che consistono in una sorta di «adozione a distanza» della mamma. Lo scorso anno sono nati 60 bambini al termine di una gravidanza «accompagnata» dalle volontarie del Cav.