Toscana

Una sede anche in Toscana per gli «Amici del presepio»

Il Natale si sta avvicinando, ma questo dicembre offrirà ben poche occasioni di festeggiare. Tra le poche buone notizie di questo triste periodo, i cultori fiorentini e pratesi del presepe ne troveranno una particolarmente gradita: grazie agli sforzi di Massimo Pucci, apre la sua prima sede in Toscana l’Associazione italiana amici del presepio, che coinvolgerà il territorio di Firenze e Prato. Benché per ora si tratti solo di una sede legale – quella operativa rimane a Firenze, presso la Parrocchia del Santissimo Nome di Gesù ai Bassi – e sia individuata per il momento nella dimora di Pucci stesso, questo passaggio consiste in un riconoscimento formale che trasforma un gruppo di amanti dell’arte presepiale in un’associazione vera e propria.

L’Aiap nazionale, la cui sede si trova a Roma, è stata fondata nel 1953 e può vantare una rete che conta una cinquantina di sedi periferiche e 2200 soci. Della neonata sezione di Firenze-Prato, invece, fanno parte al momento della costituzione ventuno membri; il consiglio direttivo è formato da sette persone, fra cui Pucci, che ne è il presidente, Filippo Vinattieri (vicepresidente e tesoriere) e Maurizio Marini (segretario).

«Era un vero peccato che in Toscana non esistesse una sede Aiap» racconta Pucci. «Il nostro territorio vanta numerosi bravi presepisti, che però operano per conto proprio. Volevo superare questa impostazione individualistica e costituire un nucleo stabile di appassionati. Un’impresa complicata, perché formare un gruppo significa collaborare, condividere e scambiare idee, fare esperimenti. Tuttavia, in seguito alla mia nomina nel consiglio direttivo e alla vicepresidenza nazionale, mi sono sentito in dovere di creare sul territorio una sede Aiap. Così, dal 2014, è iniziata la mia ricerca di possibili soci “sparsi” per la Toscana. L’anno seguente abbiamo organizzato un primo corso di teoria e pratica dell’arte presepiale a Prato: è stata l’occasione per gettare le basi di quello che abbiamo chiamato inizialmente Gruppo presepistico Firenze, Prato e dintorni. Con il tempo – prosegue – i corsi organizzati sono diventati più frequenti e strutturati, offrendo sia un’occasione di crescita artistica e relazionale per le persone coinvolte, sia la possibilità per il gruppo di farsi conoscere». Non a caso, infatti, Pucci e i suoi compagni partecipano stabilmente alle varie mostre allestite in Toscana; una su tutte la Via dei Presepi, in scena a Cerreto Guidi, dove da tre anni – questo sarebbe stato il quarto – le loro opere vengono esposte nelle stanze della Villa Medicea. Inoltre, ogni anno si sono impegnati a realizzare mostre nelle province di Firenze e Prato, e a organizzare gite “culturali” presso la sede centrale di Roma, al Museo dei presepi Heide di Ortisei e al Museo Maranatha di Lutago. Senza dimenticare le iniziative sociali – il corso di arte presepiale per i detenuti di Sollicciano – e quelle “scolastiche”, come il presepe allestito con gli studenti dell’Istituto Ghiberti di Firenze.

La seconda ondata legata all’emergenza Covid ha cancellato le varie iniziative che avrebbero visto protagonisti i presepi di Pucci e il suo gruppo, tuttavia ha offerto anche la possibilità di eseguire tutta la trafila di attività burocratiche necessarie per aprire la sede territoriale: «La pandemia ha bloccato tutte le nostre manifestazioni e la quasi totalità delle esposizioni in tutta Italia. E dire che fino all’ultimo mese eravamo pronti a partecipare a ben cinque mostre. Per ovviare a questa sospensione e all’impossibilità di incontrarci, abbiamo organizzato videoconferenze e workshop telematici interattivi, in modo da superare il rapporto a senso unico che caratterizza i vari corsi presepiali online».

Il prossimo step degli Amici del presepe sarà trovare una vera “capannuccia”: «Siamo alla ricerca di una sede fisica tra Firenze e Prato, perché quella alla parrocchia dei Bassi è una soluzione di compromesso con altre attività. Dal 2017 a oggi circa 150 persone hanno frequentato i nostri corsi, in gruppi non superiori alla decina partecipanti. Nelle situazioni in cui fosse coinvolto un numero più elevato di “studenti”, eravamo noi a spostarci con tutto il materiale e l’attrezzatura, come nel corso presso l’Istituto de’ Bardi. Al momento, le nostre opere, un centinaio di presepi, sono sparse in vari locali; per avere tutto sotto controllo abbiamo elaborato un database digitale in cui sono catalogati tutti i lavori e le loro specifiche: autore, dimensioni, luogo di conservazione. Abbiamo bisogno di una casa davvero nostra. Ora che siamo riconosciuti ufficialmente come associazione, e potremo in questo modo ricevere donazioni, cercherò di contattare personalità del mondo politico ed ecclesiastico per trovare una sede a Firenze – in fondo, il governatore Eugenio Giani è un amante del presepe, mentre il sindaco Dario Nardella è originario di Torre del Greco, località dalla grande tradizione presepiale – o a Prato, visto che il parroco della cattedrale (don Luciano Pelagatti, ndr) è un nostro estimatore: il primo presepio che abbiamo realizzato come gruppo è stato ospitato presso la Parrocchia di Santa Maria della Pietà quando ne era il responsabile».