Toscana
Unione, vittoria sofferta
I dodici deputati della circoscrizione estero sono stati così assegnati: 6 all’Unione (43,2%), 3 a Forza Italia (20,7%), e uno ciascuno a Associazione Italiani del Sud America (10,5%), Per l’Italia nel mondo (7,5%), Di Pietro-It. Valori (2,8%). Alla Camera i rapporti di forza sono dunque questi: l’Unione può contare su 348 seggi e la Cdl su 281; un deputato è indipendente (Ass. Italiani Sud America).
Questo è il frutto di una legge elettorale, varata negli ultimi mesi dalla Cdl, che avrebbe dovuto assegnare i seggi proporzionalmente al peso dei singoli partiti, ma che alla fine determina una vittoria di 63 seggi (340, contro 277) solo per il voto di 25.224 italiani. L’Unione infatti ha ottenuto alla Camera 19.001.684 preferenze col 49,805% dei voti contro le 18.976.460 (49,739%) della CdL. Una vittoria arrivata sul filo di lana, dopo la doccia scozzese degli exit poll prima, che avevano dato sempre nettamente in testa l’Unione, e delle proiezioni dopo, che viceversa decretavano fin quasi all’ultimo la vittoria della Cdl. Altro esito di questa legge è la possibile doppia maggioranza tra Camera e Senato, che non favorisce certo la stabilità del governo.
In Toscana, com’era prevedibile, la vittoria dell’Unione è stata netta sia al Senato che alla Camera. Alla Camera ha ottenuto 1.546.592 voti (61,74%, 25 seggi) con l’Ulivo largamente primo partito (43,26%, 18 seggi) e Rifondazione comunista all’8,2% (3 seggi). Prendono un seggio ciascuno anche Comunisti italiani (3,44%), La Rosa nel Pugno (2,4), i Verdi (1,76) e la lista Di Pietro (1,45). La Cdl ha avuto invece 958.105 voti (38,25%, 13 seggi) con Forza Italia al 16,93 (6 seggi), seguita da An al 12,57 (4 seggi) e dall’Udc al 5,89 (2 seggi). Si aggiudica un seggio anche Dc-Nuovo Psi pur con lo 0,69%, grazie alla ripartizione nazionale.
Complessivamente non molto diversi i risultati al Senato, con l’Unione che ha avuto 1.423.944 voti (61,29%), e la Cdl 899.379 (38,71%. Salta agli occhi però come Ds (29,83%, 6 seggi) e Margherita (9,03, 2 seggi), che qui si presentavano con liste proprie, abbiano avuto circa sei punti in meno dell’Ulivo alla Camera, a tutto vantaggio di Rifondazione Comunista (11,11%, 2 seggi) e di Insieme per l’Unione (verdi e comunisti italiani, 4,92%, 1 seggio). Nella Cdl, Forza Italia, che ottiene 3 seggi, ha avuto il 17,33%, seguita da An (12,67, 3 seggi) e dall’Udc (6,02, 1 seggio)
L’altalena dei risultati, rimasti incertissimi fino a tarda notte, con Unione e Cdl a contendersi il premio di maggioranza al Senato in Piemonte, Lazio e Campania e con la Camera in sostanziale parità, ha fatto rimandare la festa dell’Unione in piazza SS. Apostoli a Roma, dove nel primo pomeriggio, dopo i favorevoli exit poll, sembrava tutto pronto per celebrare una grande vittoria. Solo alle 2,52 Piero Fassino ha dato l’annuncio dalla sala stampa dei Ds: «I dati ormai quasi completati ci dicono che il centrosinistra ha vinto le elezioni», dando così inizio alla festa. Poco dopo sul palco è salito Romano Prodi, che ha annunciato anche lui: «abbiamo vinto».