Toscana

Università: Matematica? Ai toscani non piace

di Ennio CicaliI giovani toscani riscoprono l’università. L’idillio si era incrinato negli anni ’90 con una vistosa riduzione delle matricole, calate nel decennio di circa il 14 % ( –16% a Firenze e –30 % circa a Siena e Pisa). Il minimo storico nell’anno accademico 2000/2001, poi la ripresa. La nuova domanda di istruzione universitaria è legata all’offerta di lavoro e all’apparato imprenditoriale in cui l’università è inserita.

La flessione delle immatricolazioni negli anni ’90 è stata influenzata dalla struttura demografica della popolazione (toscana in particolare), considerato che l’anno accademico 2000/2001, corrisponde ai giovani nati negli anni ’80, caratterizzati da valori minimi nelle nascite. È questo il quadro che risulta dall’indagine dell’Irpet (l’istituto regionale di programmazione) all’interno del programma Pianeta Galileo 2006, sulle facoltà scientifiche. Le iscrizioni all’università negli ultimi 15 anni hanno avuto un incremento del 2,4%.

In questo contesto quali sono state i risultati delle facoltà scientifiche toscane? Quel gruppo che comprende ingegneria, scienze e tecnologie informatiche, scienze matematiche fisiche e naturali, scienze statistiche, chimica industriale, scienze ambientali, scienze biotecnologiche, architettura. Facoltà che nel quindicennio 1990/91–2004/05 hanno perso il 17,1% delle immatricolazioni, a fronte di crescite sostenute, per esempio, nelle facoltà di lettere (55,8%), in medicina e chirurgia (238,1%), e in veterinaria (178,3%).

La dinamica complessiva delle facoltà scientifiche, dopo una flessione negli anni 90, mostra a partire dall’anno accademico 2000/2001 una lieve ripresa. Tuttavia, architettura ha perso ben il 33.7% degli immatricolati; ingegneria sembra tenere bene con un incremento pari al +1,4%, anche se con un andamento altalenante (ad un forte incremento nei primi anni 90, è seguita una flessione e quindi una ripresa successiva). Scienze matematiche, fisiche e naturali perde oltre il 22%.

Nell’ultimo anno accademico disponibile, il 2004/2005, coloro che scelgono le facoltà scientifiche sono 6.127 su un totale di 22.702; per ogni 100 immatricolati l’11,5% ha scelto le facoltà di ingegneria ed il 6,8% scienze matematiche, fisiche e naturali, a fronte di un 15.4% che ha scelto lettere e un 10% che si è iscritto ad economia. Ogni 100 immatricolati ben 95,5% sono i laureati nell’ultimo anno accademico, con valori più alti rispetto agli ultimi 5 anni.

Un dato notevolmente influenzato dalla riforma universitaria del cosiddetto «3+2», che di fatto ha portato ad un eccezionale incremento annuale del numero di coloro che conseguono la laurea breve. Per questo particolare tipo di laurea i valori più alti sono conseguiti dalle facoltà di scienze politiche, medicina e chirurgia e psicologia; i valori delle facoltà scientifiche, invece, sono tutti inferiori alla media: ingegneria con il 91%, architettura 72,7% e scienze matematiche, fisica e naturali con quasi il 66%. Le prospettive di lavoro dei laureati toscani nelle facoltà scientifiche non sono, tuttavia negative.

L’indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione delle piccole e medie imprese toscane mostra come il sistema produttivo regionale chieda professionalità scientifiche di un certo rilievo, nonostante la scarsa necessità delle imprese, di laureati in generale (7% di laureati contro il 38% di scuola dell’obbligo, e oltre il 34% di diploma scuola secondaria di secondo grado). Le previsioni per il 2006 evidenziano come i laureati nelle facoltà scientifiche, nel complesso siano il 41 per cento. I settori più richiesti sono il chimico farmaceutico (19%) e ingegneria (18,8%) a fronte di una richiesta di laureati in lettere pari allo 0,6 per cento.

Mille euro alle ragazzeche scelgono la scienzaTrecentomila euro sono stati stanziati dalla Regione Toscana per incoraggiare le studentesse a scegliere i corsi di laurea in fisica, chimica, chimica applicata, statistica, matematica, ingegneria e ottica, facoltà che negli ultimi anni hanno registrato una diminuzione di iscrizioni, calo che riguarda principalmente le donne. Per invertire questa tendenza, il finanziamento della Regione nell’anno accademico 2006/2007 sarà destinato esclusivamente alle ragazze. Trecento studentesse avranno ciascuna un assegno di circa 1000 euro, per coprire parzialmente le spese sostenute per iscriversi a corsi di laurea di primo livello in ambito scientifico ed ingegneristico. Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa da Gianfranco Simoncini, assessore all’istruzione, formazione e lavoro.

«Le statistiche – ha dichiarato l’assessore – dimostrano che le studentesse in Italia e, sia pure in misura minore, anche in Toscana, sono tradizionalmente più portate a scegliere facoltà umanistiche, come lettere o psicologia». Tale tendenza che non è stata invertita nemmeno dall’avvento della laurea breve. «Gli obiettivi europei di Lisbona – ha dichiarato l’assessore – stabiliscono che, entro il 2010, il tasso di donne occupate deve arrivare al 60%. Oggi in Toscana il tasso di occupazione femminile è del 51,4%. È per questo che, pensando all’innovazione e al rilancio della nostra economia, abbiamo deciso di puntare sulle donne, cercando di colmare il divario che ancora separa le studentesse dai colleghi maschi quando si tratta di scegliere una professione».