Toscana

Università. Cr Firenze-Intesa insieme per giovani talenti

L’obiettivo è sostenerli nel percorso di istruzione fino alla laurea. L’iniziativa copre un arco temporale di sei anni, spingendosi dunque sino al 2025.

Fondazione e Intesa hanno previsto un budget di 7,5 milioni e contano sulla collaborazione dell’università di Firenze, dell’ufficio scolastico regionale della Toscana e sulla partnership della fondazione Golinelli di Bologna.

Il bando di selezione resterà aperto dal 2 aprile al primo luglio. Sono essenzialmente due i requisiti da rispettare: una media scolastica alta e una situazione economica certificata di relativa indigenza misurata attraverso l’Isee. Il contributo a sua volta sarà calibrato in base alle esigenze di spesa della tipologia di studenti: ai liceali andranno dai 3 mila ai 3.500 euro l’anno a seconda che siano residenti o non residenti, per gli universitari invece l’assegno andrà dai 3.900 agli 11.600 euro e crescerà se uno studente è pendolare o fuorisede.

Con questo programma la fondazione Cr Firenze rivendica la capacità di ideare iniziative di tale portata e di farlo con la collaborazione strategica di Intesa. Ma soprattutto rintraccia in #Tuttomeritomio un investimento per facilitare l’uguaglianza di opportunità dei giovani in Toscana.

«L’idea è di rimettere in moto l’ascensore sociale – spiega il presidente della fondazione, Umberto Tombari -. In realtà questo ascensore si muove, ma solo verso il basso. Non riesce più ad andare verso l’alto».

Un concetto che viene condiviso e ampliato dal Ceo di Intesa, Carlo Messina: «Oltre a ribadire la vicinanza del nostro gruppo a questa città e più in generale al territorio che rappresenta un cardine della nostra banca- dichiara-, questo progetto va a sostenere chi ha dimostrato di avere i numeri per crescere nella formazione scolastica e un domani nella professione, ma rischia di doverci rinunciare per motivi familiari ed economici». Intesa Sanpaolo, conclude, «vuole che i giovani possano partire tutti dalla stessa linea e che il merito sia il solo arbitro nei loro traguardi».