Toscana

VOLONTARIATO-ISTITUZIONI, AL VIA PROGETTO CONTRO INCIDENTI STRADALI

(ASCA) – – Stop ai comportamenti a rischio quando ci si mette al volante della propria automobile. E’ questo l’obiettivo del progetto “Navigatori Indipendentì, realizzato e promosso dal Ceart (il Coordinamento Enti Ausiliari Regione Toscana) insieme al Cesvot e con il contributo della Regione Toscana, che l’ha finanziaro con 60 mila euro, per un anno. La Toscana, attraverso “Navigatori Indipendentì, mira a creare una rete di prevenzione in grado di raggiungere il numero più ampio possibile di persone, in particolar modo giovani e neo-patentati, attraverso il coinvolgimento delle autoscuole e degli istruttori di guida. La rete di sostegno al progetto è composta da realtà del pubblico, del privato e del privato sociale. Oltre alla Regione e ai diciotto enti ausiliari che formano il Ceart, hanno aderito il Centro Alcologico Regionale, le Provincie di Livorno, Firenze e Lucca e la Confedertaai (uno dei sindacati di riferimento delle scuole guida toscane). “La creazione di una rete più vasta di prevenzione sulla sicurezza stradale rivolta ai giovani – ha spiegato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – può rivelarsi fondamentale proprio perché ci occupiamo di un fenomeno complesso, con molte componenti di ordine sociale, culturale e comportamentali del singolo e del gruppo di amici. Per questo ritengo che sia indispensabile uno sforzo congiunto e mirato, proprio perché la sola azione repressiva e amministrativa, seppur necessaria, non può dare una soluzione al problema. Famiglie, istituzioni, privati ed i giovani stessi, possano dare un notevole apporto alla promozione di contesti di vita e di divertimento improntati ad un maggiore senso di responsabilità”. “Ancora oggi – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – le conseguenze dei cosiddetti comportamenti a rischio dei ragazzi sono drammatiche se pensiamo che l’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani compresi tra i 15 ed i 20 anni. Conoscere la realtà e la percezione che i giovani hanno del rischio e dei fattori che lo determinano è dunque importante non solo per individuare possibili “politiche positivé, ma anche per stimolare l’emersione delle motivazioni profonde ed inconsce che determinano tali comportamenti”.