Toscana

Verso la Settimana sociale: Coldiretti, impresa-lavoro e famiglia le priorità per il futuro

L’economia? Deve essere basata sul rapporto impresa-lavoro e non più sulle logiche di facili speculazioni finanziarie o di rendite di posizione. E’ lo slogan forte uscito dall’incontro organizzato da Coldiretti Toscana, in preparazione alla Settimana Sociale dei Cattolici Toscani, in programma a Pistoia dal 3 al 5 maggio. Al vertice, che si è tenuto ieri presso l’Auditorium di Coldiretti, a Firenze, hanno partecipato tutti i dirigenti dell’organizzazione provenienti dalle dieci provincie della regione; tra i relatori Padre Antonio Airò, della segreteria della Settimana Sociale dei Cattolici Toscani; Maria Cristina Rocchi, Responsabile di Coldiretti Donne Impresa e Don Giovanni Momigli, Direttore della Commissione per la Pastorale Sociale e per il Lavoro della Diocesi di Firenze (a coordinare i lavori Fabrizio Filippi, vice presidente Coldiretti Toscana, e DonGabriele Gerini, consigliere ecclesiastico dell’organizzazione).

Don Airò ha inquadrato la prima settimana sociale dei cattolici toscani come elemento di novità per il mondo cattolico della regione: un momento per approfondire e dare concretezza alla Settimana Sociale dei cattolici italiani che si è svolta nell’ottobre 2010 a Reggio Calabria. Dirompente come sempre, Don Momigli, nel suo intervento, ha indicato la strada per un «nuovo rapporto tra impresa e lavoro, superando l’etica dell’immediato e del facile profitto, per riscoprire i valori autentici di una sana e vitale economia, capace di valorizzare le risorse umane e territoriali. In questo scenario, riacquista importanza anche una nuova visione della formazione intesa come accompagnamento all’intraprendere».

Hanno portato la loro testimonianze i rappresentanti delle istituzioni toscane. Piero Giunti, neo Presidente del Consiglio Provinciale di Firenze, che ha sottolineato l’importanza del mondo agricolo capace di dare continuità di valori e speranza alla società e ai giovani. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, evidenziando l’inevitabile «crisi del welfaree del sistema associativo toscano», ha ribadito la necessità di rifondare il tessuto sociale, attraverso «un meccanismo basato sulla persona e sulla comunità. In questo il mondo cattolico deve portare un contributo originale e insostituibile».

Nell’ambito del seminario si è parlato naturalmente anche del ruolo della famiglia nella società moderna. A ribadirne la centralità è stato Mario Macaluso in rappresentanza del Forum Toscano delle Associazioni Familiari: «la famiglia è una cellula fondamentale della società. Sarà questo – ha annunciato – il tema della settimana nazionale dei cattolici italiani in programma a settembre a Torino».