Toscana

Vittime del Forteto, la Regione attiverà un servizio di aiuto

“La Toscana – ha detto Saccardi – vanta grandi esperienze in ambito di accoglienza, educazione e opportunità rivolte a bambini e ai ragazzi, e in particolare il livello delle comunità che si occupano dei minori è altissimo. Ma se, pur in questo contesto generale, una comunità si comporta male, nostro compito è di intervenire, per consentire innanzitutto a quelle persone di venir fuori da un’esperienza devastante. Così entro la fine di quest’anno pubblicheremo un bando per affidare questo nuovo servizio che sarà destinato alle vittime del Forteto. Il servizio permetterà di attivare una serie di opportunità di aiuto: un’assistenza di tipo psicologico, per esempio, e anche una sorta di tutoraggio per favorire il rientro di queste persone nel mondo ‘di tutti’, al di fuori della comunità in cui hanno vissuto, per ritrovarsi un lavoro, aiutandole quindi a tutto tondo a ricostruirsi una vita”.

L’annuncio di questa iniziativa è stato inserito dalla vicepresidente (che è anche assessore al welfare) nel suo intervento anche per ricordare il ruolo primario dell’ente pubblico nelle politiche sociali. Politiche nelle quali, ha aggiunto, deve essere sempre più rafforzato il lavoro da effettuare in ambito di prevenzione. E qui Stefania Saccardi ha fatto riferimento a un altro caso di cronaca, ancora più recente: il caso della sedicenne di Pisa scomparsa e il cui cadavere è stato ritrovato in Arno.

“Da alcuni anni – ha evidenziato la vicepresidente – abbiamo iniziato a Firenze un servizio di prevenzione rispetto alle difficoltà e al disagio da offrire alle famiglie con figli adolescenti. E’ un servizio attivato dal comune con la collaborazione della Regione e che come Regione ci impegniamo a portare avanti con ancora più forza. In pratica abbiamo messo a disposizione, in collaborazione con Villa Lorenzi, un numero telefonico cui le famiglie possano rivolgersi quando percepiscono una situazione di disagio, di fatica, di difficoltà nel rapporto con i figli. Il tutto supportato anche da una percorso di incontri. E’ un servizio che ha avuto un grandissimo successo. E che ci indica come la prevenzione sia decisiva per evitare di sprecare giovani vite che contengono tanto futuro”.

Nel dare il via a questa prima conferenza regionale su giovani e adolescenza l’assessore ha poi voluto ricordare la scelta, niente affatto casuale, di giorno e sede: “C’è una valenza simbolica nella data (l’anniversario della dichiarazione dell’Onu sui diritti del fanciullo) e nel luogo, l’Istituto degli Innocenti, che ci mostra la tradizione secolare della Toscana sul tema dell’accoglienza e dell’attenzione ai minori”. “Questi temi – ha aggiunto la Saccardi – li abbiamo nel dna e sono stati ben sviluppati nelle politiche. La base complessiva è buona, ma dobbiamo considerare comunque questa conferenza un punto di partenza per confrontarci e migliorarci. Così questo primo appuntamento consente di mettere a confronto tanti soggetti sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza da tanti profili, dal tema dell’istruzione, a quello della povertà, dalle politiche dell’affido e dell’adozione, a quelle della prevenzione del disagio. Obiettivo? Dare nuovo impulso alle politiche esistenti, e rilanciare nuove sfide, per avere un livello qualitativo della nostre politiche sempre migliore”.

«L’iniziativa annunciata oggi dalla giunta – osserva Stefano Mugnai, consigliere regionale Forza Italia ed ex vicepresidente della Commissione d’inchiesta regionale – è importante perché significa che, batti e ribatti, finalmente oggi anche presso l’organo di governo regionale le vittime del Forteto sono considerate tali, perdendo l’aggettivo ‘presunte’ che tante, troppe volte ho sentito utilizzare da colleghi ed importanti cariche istituzionali sia durante i lavori della Commissione d’inchiesta che immediatamente dopo, secondo un lessico politically correct che mal si concilia con i contorni di questa vicenda. Evidentemente, col passare dei mesi, qualcuno è andato a leggersi gli atti. Bene ha fatto. E così, dopo che sempre su mia richiesta la Regione si è costituita parte civile al processo in corso per gli abusi nella comunità vicchiese, oggi finalmente arriva il sostegno delle istituzioni a ragazze e ragazzi che, quando erano bambine e bambini indifesi, proprio le istituzioni avevano collocato all’inferno. E lo avevano fatto – conclude Mugnai – anche dopo che quell’inferno era stato raccontato in sentenze passate in giudicato».