Toscana

Volontariato: Csv, presentato a Firenze il Manifesto per ripensare i servizi alle associazioni e potenziare i legami sociali

È stato presentato il l 27 e 28 gennaio a Firenze, nel corso del convegno “Fare bene insieme, consolidare ed evolvere. Luoghi per parlare di vision” organizzato da CSVnet, l’associazione nazionale dei Csv, in collaborazione con il Cesvot e con il sostegno di Crédit Agricole Italia e Innovation Center Fondazione Cr Firenze.

Con l’esperienza di 25 anni di lavoro in tutta Italia per accompagnare e sostenere le organizzazioni, i Centri di servizio per il volontariato (Csv) hanno avviato una nuova stagione di impegno, che parte dal processo appena concluso di riorganizzazione, a seguito della riforma del Terzo settore, e che oggi li accredita con un nuovo ruolo nella società italiana di agenti di sviluppo del volontariato nei territori. Il documento, dal titolo “I Csv come agenti di sviluppo del volontariato nei territori. Un manifesto per fare bene insieme” disponibile sul sito web di CSVnet, fissa i principi che orienteranno gli sforzi e gli investimenti dei Csv: promuovere la crescita delle esperienze associative; alimentare la collaborazione tra le realtà del volontariato; favorire la cooperazione tra volontariato, istituzioni e imprese; valorizzare le forme emergenti di volontariato; animare la cultura della convivenza, del dono e dell’aiuto; sviluppare le capacità organizzative del volontariato; riconoscere l’orizzonte dei diritti, focalizzare i problemi e le sfide dei territori a livello nazionale.

“Il Manifesto – commenta Chiara Tommasini, presidente di CSVnet – è il frutto di un intenso processo di partecipazione in cui ogni attore è stato coinvolto per ridefinire la vision del nostro sistema. Siamo partiti dall’esigenza di rileggere i bisogni del volontariato e approfondito i temi connessi alla sua azione. Abbiamo di fronte due grandi sfide: in primo luogo favorire l’empowerment delle associazioni per fare in modo che sviluppino il loro potenziale organizzativo e la loro capacità di contare su nuove risorse. In secondo luogo, promuovere un lavoro di animazione territoriale per fare si che le associazioni diventino punto di riferimento per le comunità, ad iniziare dalla pubblica amministrazione ma anche per imprese e fondazioni, per co-programmare e co-progettare le politiche di sostegno alle fragilità e di cura del territorio”. “Per fare questo – conclude Tommasini – dobbiamo viverci come agenzie di sviluppo del volontariato e lo faremo grazie alla direzione che questo Manifesto imprimerà al sistema”.