Toscana

welfare, la Toscana al 9° posto in Italia per efficacia e capacità di risposta

Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del think tank Welfare Italia, disponibile sul sito di Welfare Italia. Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input[2] , ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).

Dall’analisi dei singoli parametri emerge che la Toscana si posiziona al 9° posto per quanto riguarda la spesa sanitaria sia pubblica (2.023 Euro pro-capite a fronte di una mediana italiana di 1.979 Euro) sia privata (617 Euro contro una mediana italiana di 557 Euro).

Da un punto di vista qualitativo, il sistema sanitario toscano consegue ottimi risultati: stando all’Indice Meridiano Sanità, la Regione occupa il 2° posto per l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza dell’offerta sanitaria, superata soltanto dalla Provincia Autonoma di Trento e si posiziona al 5° posto per quanto riguarda lo stato di salute della popolazione. Nell’area della previdenza sia gli indicatori di input che quelli di output collocano la regione in linea con il dato nazionale. La Toscana risulta 12^ sia sui contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza in % del PIL regionale (pari al 12,7%, in linea con il valore mediano italiano del 12,9%), così come la partecipazione a forme pensionistiche complementari (2.350 Euro di valore, uguale al valore mediano nazionale).

Nell’area degli indicatori strutturali di output relativi alle politiche sociali, la regione ottiene buoni risultati, relativamente all’incidenza della povertà relativa familiare (5° in classifica con un dato del 5,8% rispetto ad un dato nazionale del 9,2%) e per posti in asili nido autorizzati, con 31 posti ogni 100 bambini di 0-2 anni (valore mediano nazionale di 25,8 posti). Leggermente superiore al dato nazionale è quello della dispersione scolastica (13^ posizione per tasso di dispersione scolastica regionale (19,5% contro un dato nazionale del 18%) anche se la spesa pubblica per istruzione e formazione è in linea con il valore nazione (3,3% del PIL regionale impegnato in spese per istruzione e formazione collocandosi al 12° posto).