Vita Chiesa

A Firenze la prima «Via Resurrectionis» nel giorno di Pentecoste

Volemmo dare inizio a questa pratica già lo scorso anno con lo scopo di farla diventare una tradizione dei francescani fiorentini e di tutto il popolo di Dio. A causa della pandemia si scelse di limitarsi a una partecipazione online, ma di farla comunque. Quest’anno la via resurrectionis et lucis sarà celebrata per la prima volta in presenza: un’occasione per porsi davanti a Dio, per chiedere, senza dimenticarsi di tutto il resto, un cuore di pace, un cuore che cerca la pace, che fa la pace, che induce la pace nei cuori che in pace non sono.Quest’idea è sbocciata nel cuore di un frate cappuccino, padre Igino da Firenze, al secolo Giorgio Chiari, che ha avuto una vita fatta Calvario. Appartenente all’arciconfraternita dei Cordigeri, giovane francescano e poi terziario, decide di farsi frate cappuccino. Dopo un anno dall’aver cantato messa, tubercolosi polmonare: dieci anni di sanatorio. Rientra a Montughi e, dopo altri incarichi, è assistente spirituale dei francescani secolari. Passa qualche anno e ricomincia la via dolorosa: i primi sintomi del morbo di Parkinson. Resiste, ma poi con dolore deve passare ad attività meno faticose: alla fine è costretto in infermeria. La malattia lo aggredisce sempre di più: parla a fatica ma continua a ricevere numerosi amici e penitenti e a scrivere. Tanti gli vogliono bene e lo aiutano perché è buono e forte, semplice ma non semplicistico, sobrio ma ricco, schietto ma dolce: ascolta, consola, perdona, riconcilia con se stessi e con Dio, offre il suo dolore e si fa ponte diretto con il Padre. Porta la croce non come un fallimento ma come uno che fa quello per cui è stato chiamato. Non gioisce del dolore, lo vive in una normalità e in una letizia che poi dona agli altri: non era mai triste.In questa croce è nata la sua attenzione alla resurrezione e il desiderio di celebrarla. Scrive un libro rivisitando tutto il percorso da Pasqua a Pentecoste e delinea le quattordici stazioni: un amico pittore, francescano secolare, Silvestro Pistolesi, che da poco è tornato al Padre, realizza le tavole. Noi francescani fiorentini, sappiamo da che uva e con che torchio è stato spremuto questo vino. Per questo sentiamo nostra la «via resurrectionis et lucis», per questo parla direttamente al nostro cuore, per questo abbiamo cominciato a celebrarla e l’offriamo volentieri. Sappiamo che proponiamo una cosa vera, un distillato di sofferenza accettata, di amore donato, di vita bella. Il nostro proposito è stato e resta circondare ogni anno i fiorentini con un abbraccio d’amore e di benedizione che inizia la Domenica delle Palme con la via crucis al Monte alle Croci e si conclude con la via resurrectionis et lucis al colle di Montughi per la Pentecoste: che si innalzi a Dio una preghiera per la resurrezione della città e di tutto il creato! Anche le sorelle Clarisse saranno in preghiera con noi.Tutti sono quindi invitati a Montughi domenica 5 giugno, alle 16 nei giardini dei frati cappuccini, ingresso da via Michele Mercati 3, nei luoghi nei quali padre Igino ha lungamente vissuto e offerto con amore la sua vita: la casa della Gioventù francescana, il convento dei Cappuccini, la chiesa di San Francesco. L’evento purtroppo non sarà fruibile online, a causa del carattere itinerante. Vi aspettiamo. Pace e Bene.I Francescani secolari di Firenze